Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Daniele Leodori, ha approvato la proposta di deliberazione consiliare n. 62 del 26 maggio 2016, “Approvazione del Conto consuntivo del Consiglio regionale del Lazio – Esercizio 2015”. Le spese della Pisana passano dai 60.369.000 euro del consuntivo 2014 ai 53.941.821 del 2015 al netto dei 20.413.000 euro per la definizione dei precedenti avanzi di amministrazione. Il risultato di amministrazione al 31 dicembre 2015 è pari a 5.781.458 euro.
A illustrare all’Aula i numeri del consuntivo è intervenuta la presidente del Comitato regionale di controllo contabile (Corecoco), Valentina Corrado (M5s).
Il Corecoco è chiamato a pronunciarsi sul grado di veridicità, trasparenza e attendibilità dei dati del consuntivo 2015, dopo il parere del Collegio dei revisori dei conti e prima che venga emesso il giudizio della Corte dei Conti.
“Il Comitato – ha spiegato Corrado – ha effettuato una ricognizione da cui è emerso che il Consiglio doveva restituire alla Giunta i precedenti avanzi di amministrazione pari a circa 35 milioni di euro. Lo stock totale dei residui attivi che rappresentano sostanzialmente le entrate accertate ma non ancora riscosse, nonché le entrate riscosse ma non ancora versate, vale a dire i crediti, ammontano a circa 20 milioni di euro, mentre lo stock totale dei residui passivi, vale a dire le spese già impegnate ma non ancora pagate, sostanzialmente debiti nei confronti di terzi, ammonta a poco più di 15 milioni di euro”.
Per quanto riguarda la gestione di cassa, Corrado ha illustrato le tabelle riportate nella relazione del Corecoco. “Dall’analisi di questi dati – ha spiegato Corrado – si evince una probabile crisi di liquidità, del Consiglio ovvero una inefficace programmazione dei pagamenti nell’anno, ovvero il Consiglio ha potuto pagare meno spese di quelle che aveva stimato”.
Nella relazione del Corecoco è riportata l’analisi dettagliata dei capitoli di spesa del consuntivo, i cui importi sono messi a confronto con quelli del 2014. E così dalla relazione illustrata dalla presidente Corrado si apprende che le indennità di consiglieri, assessori, degli organi istituzionali e di controllo sono passate dai 13.495.112 euro del 2014 ai 10.883.352 euro del 2015, con una riduzione del 19 per cento. Gli impegni per vitalizi sono passati dai 17.616.993 euro del 2014 ai 16.293.027 nel 2015 (-8%). Sono invece aumentate le spese del personale passate dai 260.000 euro del 2014 ai 499.967 euro del 2015, con un incremento del 92 per cento, e quelle di rappresentanza, per organizzazione eventi, per pubblicità e servizi per trasferta, passate dai 64.081 euro del 2014 ai 77.262 euro del 2015. Le prestazioni professionali e specialistiche sono calate nel 2015 del 42 per cento, passando dai 342.207 euro del 2014 ai 197.257 euro del 2015.
La società di lavoro interinale inhouse Lazio Service registra impegni per il 2015 di circa 3.961.745 euro, in aumento rispetto al 2014 (2.828.991 euro) del 40 per cento, con diseconomie pari a circa 1.264.366 euro. In calo del 20 per cento gli impegni per l’informazione istituzionale passati da 973.945 a 783.962 euro.
Gli impegni per consulenze si sono ridotti dell’84 per cento, passando dai 47.960 euro del 2014 ai 7.700 del 2015. In calo del 25 per cento i trasferimenti correnti ad amministrazioni locali, con impegni per 1.707.800 euro, a fronte dei 2.290.155 euro del 2014. Ridotte le spese per le opere sui beni immobili, passate dai 2.765.272 euro del 2014 ai 589.931 euro del 2015, con una riduzione del 79 per cento. Sono aumentate invece le spese per la manutenzione ordinaria e per la riparazione dei beni immobili, passate dai 1.207.890 euro del 2014 ai 1.444.805 euro del 2015.
Ed è stata proprio la valorizzazione del patrimonio immobiliare della Pisana a dividere il Corecoco che ha espresso un parere non unanime sul rendiconto del Consiglio regionale: favorevole con osservazioni a maggioranza con l’unico voto sfavorevole della presidenza.
“I rilievi più importanti sono stati effettuati sullo stato patrimoniale del Consiglio – ha riferito Corrado all’Aula – riguardano le immobilizzazioni sia materiali che immateriali. Queste ultime sono costituite da costi che non esauriscono la loro utilità nell’esercizio in cui sono iscritti a bilancio ma manifestano i loro benefici economici lungo un arco temporale di più esercizi. Sono le migliorie eseguite su beni di terzi, come nel caso della sede di via della Pisana che è di proprietà della Regione Lazio ed è data in uso al Consiglio regionale. Tali migliorie sono state iscritte a bilancio solo dall’anno 2015. La quota è stata quantificata a poco più di un milione e cento mila euro. Il problema riguarda il relativo calcolo degli ammortamenti. La normativa in materia prevede che la relativa posta di bilancio venga iscritta al netto delle quote di ammortamento. A titolo prudenziale il servizio tecnico strumentale ha quantificato globalmente per tutti gli anni di utilizzo della sede del Consiglio una somma pari a 31 milioni di euro, ma questo valore non è stato rettificato del relativo fondo di ammortamento, nel quale devono confluire gli ammortamenti da calcolare sui singoli anni e che vanno registrati nel conto economico tra i componenti negative di gestione”. Di qui il parere non unanime del Corecoco: non favorevole la presidente Corrado, secondo la quale il consuntivo del Consiglio è carente di veridicità per i motivi sopra esposti; favorevole, con osservazioni, il parere dei consiglieri Daniele Mitolo (Pd), Gianfranco Zambelli (Pd) e Daniele Fichera (Psi).
A tal proposito è intervenuto nell’Aula il consigliere Mitolo anche a nome dei consiglieri Fichera e Zambelli. “Abbiamo apprezzato il lavoro della presidenza sul lavoro di preparazione sulla relazione – ha dichiarato Mitolo – ma sul mancato calcolo degli ammortamenti il problema si pone solo in termini conoscitivi. Infatti, il nostro rendiconto è un rendiconto di tipo finanziario, anche se a fini conoscitivi la legge prevede anche la compilazione di conto economico e stato patrimoniale. L’inserimento quest’anno di 31 milioni di lavori effettuati negli anni sul palazzo di via della Pisana in realtà non è un lavoro ancora ben definito, in quanto manca il calcolo preciso degli ammortamenti. L’ufficio di presidenza ha deciso di rinviare il calcolo preciso, ma questo non comporta nessun tipo di problematica rispetto al rendiconto finanziario. Per questo, assieme al collegio dei revisori dei conti, abbiamo dato parere favorevole”.
I lavori dell’Aula erano iniziati con un minuto di raccoglimento per le vittime dell’incidente ferroviario avvenuto in Puglia.