Roma, 21 luglio 2016 – «Gli incendi in serie che da giorni stanno paralizzando il traffico sulla via Pontina ripropongono drammaticamente il problema di un’arteria ormai al collasso. Decine di migliaia di pendolari sono di fatto ostaggi di una infrastruttura inadeguata e fatiscente, per lunghi tratti priva dei servizi più essenziali, costellata di insediamenti improvvisati. Il tutto, ovviamente, aggravato da una cronica carenza di manutenzione della vegetazione circostante e dal ritardo con cui puntualmente si varano i piani antincendio per l’estate. Quella che è storicamente una delle strade più pericolose d’Italia va necessariamente alleggerita e, visti i tempi biblici per la realizzazione dell’autostrada Roma-Latina, la migliore risposta può arrivare dal potenziamento della rete ferroviaria».
Lo dichiara l’ing. Sandro Simoncini, docente a contratto di Urbanistica e Legislazione Ambientale presso l’università Sapienza di Roma e presidente di Sogeea SpA.
«Una seria ed efficace cura del ferro potrebbe cambiare davvero il volto dell’intera zona meridionale della regione Lazio – spiega Simoncini –. Da questo punto di vista, la costruzione della linea ad alta velocità in direzione Napoli ha liberato degli spazi che vanno necessariamente sfruttati. La vecchia linea tirrenica, ad esempio, andrebbe valorizzata e riconvertita in una metropolitana regionale fino a Gaeta: un’operazione che comporterebbe costi decisamente contenuti e che potrebbe essere portata termine con una tempistica assai veloce. Ci sono progetti pronti da tempo che non richiedono altro se non un po’ di risolutezza e di buon senso. Garantendo delle alte frequenze di passaggio, non solo molti pendolari rinuncerebbero volentieri all’uso dell’auto privata, ma anche tanti spostamenti nei periodi estivi e vacanzieri potrebbero avvenire con il mezzo pubblico. I benefici, anche economici, su tutto il territorio pontino non sono da trascurare».