‘Il Consiglio della Città Metropolitana di Roma impegna il Sindaco ad intraprendere tutte le possibili iniziative nei confronti del Governo nazionale perché venga ridotto il prelievo delle risorse economiche da parte dello Stato nei confronti di Province e Città Metropolitane’.
E’ il dispositivo della Mozione approvata all’unanimità lo scorso 29 Luglio dal Consiglio metropolitano di Roma Capitale a prima firma del presidente del gruppo “Dalle città uguaglianza e libertà” Guglielmo Abbondati.
‘L’atto d’indirizzo votato dopo la delibera sugli equilibri di bilancio dell’Ente metropolitano – spiega Abbondati – intende porre in evidenza i gravi squilibri economico finanziari, che la Città Metropolitana di Roma Capitale vive, alla stregua delle altre amministrazioni italiane. Un comparto quello di Province e Città metropolitane, quasi tutte in violazione del Patto di Stabilità nel 2015, fortemente colpito dai tagli delle risorse operate dai Governi nelle ultime finanziarie, che mette oggi gravemente a rischio l’erogazione dei servizi ai cittadini”.
“La riduzione delle sanzioni operate per gli enti che hanno violato il Patto di Stabilità e la revisione del riparto del contributo alla finanza pubblica, previste dal Decreto Enti Locali – dice ancora il consigliere metropolitano di SEL – non mettono al riparo la Città Metropolitana di Roma Capitale dal possibile dissesto. Stretta tra i tagli delle varie manovre finanziarie ed il processo di riforma previsto dalla legge 56/2014, non ancora compiuto anche per i ritardi accumulati dalla Regione Lazio nell’approvazione della legge di riordino, questo Ente strategico vive una situazione finanziaria e strutturale che pone in discussione il mantenimento dei servizi alle comunità territoriali”.
“La mozione – conclude Abbondati – ha inteso anche sollecitare il neo Sindaco Raggi a porre in essere tutte le iniziative possibili per evitare il taglio del salario accessorio delle lavoratrici e dei lavoratori della Città metropolitana e per estendere a tutti i settori lo sblocco del turn-over, ora previsto solo per quello educativo e scolastico, dando risposte anche al precariato”.