I bersaglieri rendono omaggio a un eroe del nostro territorio, a Corchiano: Giovanni Marconi, bersagliere ciclista del LVI battaglione ferito nella VI Battaglia dell’Isonzo il 4 agosto 1916 e morto a Monfalcone lo stesso giorno in seguito alle ferite riportate. Incitò i compagni ad andare avanti, anche se colpito gravemente, per questo motivo fu decorato con la medaglia di bronzo.
Prenderanno parte alla messa di suffragio e alla collocazione della targa commemorativa presso la quercia da lui piantata 100 anni fa il Segretario Nazionale ANB Ottavio Renzi, il Presidente Regionale Luciano Pasquali e quello Provinciale Giovanni Menghini. Inoltre il colonnello Mario Mochi, presidente Unione nazionale ufficiali in congedo di Viterbo, i bersaglieri della sezione di Corchiano a lui intitolata e i familiari.
La targa sulla quercia che piantò insieme al padre Candido recita “Così avrò qualcosa di cui prendermi cura che mi aspetta”. Poteva godersi la vita perché era emigrato in America. Ma ritornò per non essere dichiarato disertore e perché “Non potrei vivere pensando che qualcun altro è andato al fronte, e forse è morto, al posto mio”.
I bersaglieri si apprestano a celebrare anche un altro anniversario, quello del bersagliere ciclista più famoso: l’eroe Enrico Toti, morto a Monfalcone il 6 agosto, in quegli scenari. Anche Toti poteva restare a casa avendo una gamba amputata, ma volle andare al fronte per combattere. La messa di suffragio verrà celebrata a Corchiano nella chiesa di san Biagio alle 18, il 4 agosto.
Giovanni Marconi è sepolto al Sacrario militare di Redipuglia. Nel 2015 i familiari hanno ritirato la medaglia riservata ai caduti della Grande Guerra. Ancora abbiamo vive le immagini della GMG di Cracovia, con tanti giovani che hanno dato testimonianza di fede e forza di volontà. Papa Francesco ha detto che la GMG inizia il giorno dopo, nelle case di ognuno. Questo giovane, vissuto in un’epoca in cui non esisteva l’Italia unita, e tantomeno la GMG, ha dato una forte testimonianza, il suo esempio dura ancora.