La macchina dei soccorsi è partita anche da Bracciano diretta ad Amatrice, colpita dal devastante terremoto che l’ha sbriciolata alle 3.36 dell’altra notte. Questa mattina su un Defender della protezione civile del comune, coordinata nelle operazioni dalla sala operativa della Regione Lazio, sono stati caricati alcuni dei colli preparati nella concitata giornata di ieri. Oltre cento i contenitori pieni di generi di prima necessità, fra cui generi alimentari a lunga conservazione e prodotti per l’igiene personale per bambini. E già per domani è previsto il secondo viaggio di un altro mezzo che trasporterà pasta, latte, olio e tutto l’occorrente per aiutare anche i più piccoli, le prime vittime di questa catastrofe già denominata proprio “il terremoto dei bambini”. «Tenere sotto controllo le emozioni è stata una impresa importante – sottolinea Armando Tondinelli, sindaco di Bracciano – la solidarietà dei cittadini è stata fortissima. Sono stati raccolti più di 100 contenitori con prodotti alimentari e di igiene personale. Proseguiremo questa raccolta per sostenere le zone terremotate anche nei prossimi giorni in accordo con la Regione Lazio. Siamo vicini ai comuni colpiti da questa catastrofe e continueremo a sostenerli anche e soprattutto quando la fase dell’emergenza iniziale sarà terminata. Rimarremo in contatto con i sindaci delle cittadine per garantire un contributo costante e permettere a chi è sopravvissuto di poter recuperare almeno i ricordi e la fiducia di non essere solo. Come sindaco, a nome dell’amministrazione al completo – conclude Tondinelli – ringrazio tutti perché Bracciano ha dato una grande prova di solidarietà».
Dalle immagini emerse attorno allo stand di raccolta posizionato in via XX settembre si è evidenziata proprio l’enorme risposta che i cittadini della località e i molti turisti stranieri, presenti al lago, hanno dato a questa emergenza. L’attività di raccolta proseguirà anche nei prossimi giorni. « I nostri volontari – aggiunge Claudio Pierangelini, capo area della protezione civile di Bracciano che coordina le operazioni di raccolta – sono arrivati questa mattina ad Amatrice e hanno scaricato i generi di prima necessità richiesti in un lungo elenco fornito dalla Regione Lazio. Sono stato nelle zone terremotate poche ore dopo il sisma. Lo spettacolo è agghiacciante: tutto è diventato un prato di macerie che intrappola decine e decine di persone che sono ancora sepolte. I soccorsi dovranno continuare nel tempo e non fermarsi al presente per permettere una fattiva rinascita dopo un evento così catastrofico. La protezione civile di Bracciano metterà a disposizione anche i locali della propria sede di via delle Palme come centro di raccolta, secondo le direttive del sindaco Tondinelli».
Amatrice, la cittadina che ha fatto il più alto numero di vittime e dove si scava ancora giorno e notte, era un paese di duemila anime in provincia di Rieti, ancora mancano all’appello decine e decine di persone. Alcune sarebbero sommerse dalle macerie dell’Hotel Roma dove erano ospitati quei turisti che avrebbero voluto festeggiare domenica prossima la sagra dell’Amatriciana.
Ci sono dei segni visibili e sensibili di questa tragedia. La polvere bianca ha cosparso il paese, l’odore acre è nell’aria. I suoni che si differenziavano si mischiano alle urla di parenti ed amici, strozzate dai soccorritori che chiedono loro il silenzio per permettere a chi è ancora sepolto di lanciare il suo più piccolo segnale di vita. Il comune di Bracciano e’ vicino a questa immagine in queste ore decisive per cercare ancora qualcuno che fra quelle macerie si era solo protetto.
Francesca Procopio