Molti laghi stanno scomparendo a causa di inquinamento, captazioni eccessive, consumo di suolo e sovra sfruttamento. È questa la fotografia scattata dal report “Goletta dei laghi” di Legambiente. A causa dell’inquinamento e dell’introduzione di specie estranee si è registrato anche un declino delle specie di pesci d’acqua dolce e una diminuzione degli uccelli migratori dovuto ai cambiamenti climatici ed eutrofizzazione.
“Il quadro che emerge, in linea generale, è peggiore di quello dello scorso anno – ha affermato il presidente di Legambiente Lazio, Roberto Scacchi – ma non è possibile fare un confronto esatto poiché, per quanto i punti coinvolti siano più o meno gli stessi, le condizioni climatiche che influiscono sulla purezza delle acque mutano ogni anno”.
Nel complesso sui 19 punti analizzati 11 presentano cariche batteriche sopra i limiti e situazioni fortemente preoccupanti sono state individuate presso i laghi di Bolsena, dove sei campioni su sette risultano fortemente inquinati, e Bracciano, dove sono tre i campioni su cinque analizzati, ad essere fortemente inquinati.
“I tecnici di Legambiente durante la campagna hanno eseguito il monitoraggio dello stato di qualità dei laghi con l’intento di metterne in risalto i punti critici – ha spiegato Scacchi – con l’obiettivo di scovare le situazioni che mettono maggiormente a rischio i bacini idrici: tanto le foci dei fiumi quanto i tratti di costa interessati da fenomeni di inquinamento batteriologico di origine fecale per la presenza di scarichi abusivi o insufficiente sistema di depurazione”.
Il lavoro è stato svolto nel weekend del 14 e 15 luglio: “Abbiamo riscontrato soprattutto batteri fecali e abbiamo indicato con il termine ‘inquinato’ il riscontro leggermente superiore ai parametri europei e con ‘fortemente inquinato’ la persistenza degli stessi, a livelli decisamente superiori a quelli consentiti” ha dichiarato Andrea Minutolo, coordinatore scientifico di Legambiente.
Nel lago di Bracciano, in ben 3 punti su 5, l’acqua è risultata fortemente inquinata: a Grotta Renara a Bracciano, all’incile del fiume Arrone a Anguillara e alla foce del canale presso via della Rena a Trevignano.
“I laghi sono un soggetto sempre più frequentato dalle persone, sono sempre più una risposta al turismo anche straniero – ha concluso Scacchi – per questo bisogna risolvere il problema, per il bene della popolazione ma anche per il bene dell’economia territoriale legata al turismo”.