CNA guarda con preoccupazione l’evoluzione delle relazioni politiche, economiche e sociali con la vicina Svizzera. Il risultato del referendum che limita i lavoratori stranieri, tenutosi nel Canton Ticino, rischia di compromettere fortemente i rapporti tra il Paese elvetico e l’Italia e di conseguenza con l’Unione Europea.
Una iniziativa, questa, che segue l’introduzione, da parte del medesimo Cantone, nel marzo 2015, della Legge sulle imprese artigianali (LIA), che pone ostacoli alla libera circolazione delle imprese.
La situazione che si sta creando danneggerà imprese e lavoratori italiani ma, al tempo stesso, non aiuterà l’economia elvetica.
CNA chiede un più stretta connessione tra diplomazia ed economia. “Si costituisca immediatamente la Commissione tecnica proposta del Ministero dello Sviluppo Economico in occasione della IX Sessione del Dialogo Economico Italia Svizzera tenutasi ad Ascona il 4 maggio 2016, per rilanciare il confronto tra i due Paesi”, ha dichiarato il presidente, Daniele Vaccarino.
“Sollecitiamo, nell’interesse delle imprese italiane, i Ministeri dello Sviluppo Economico e degli Affari Esteri a costruire ulteriori momenti di confronto con le controparti svizzere, per evitare – ha concluso – un pericoloso deterioramento delle relazioni tra i due Stati”.