Con l’approvazione, a maggioranza, di un ordine del giorno a sostegno della candidatura di Roma in vista dei giochi olimpici del 2024, si è conclusa la seduta straordinaria del Consiglio regionale del Lazio richiesta il 22 settembre scorso dal consigliere Antonello Aurigemma (FI) e altri consiglieri di centrodestra.
L’atto di indirizzo votato oggi è stato presentato dal capogruppo del Pd Massimiliano Valeriani e sottoscritto da sedici esponenti sia di maggioranza che di opposizione. Nello specifico, impegna il presidente della Regione Nicola Zingaretti “a farsi parte attiva nei confronti del sindaco di Roma Capitale nel perorare la conferma della candidatura della città di Roma a ospitare i giochi olimpici e paralimpici del 2024 per garantire l’interesse dei cittadini romani e italiani a poter usufruire di una simile opportunità economica e culturale”.
Bocciato un ordine del giorno presentato dai rappresentanti del Movimento 5 stelle teso a favorire un’intesa con il governo per sbloccare fondi statali e comunitari da destinare alla città di Roma “prendendo anche in considerazione le risorse eventualmente riferibili ai risparmi derivati a fronte della mancata candidatura”.
In apertura dei lavori, in rappresentanza della Giunta, il vicepresidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio, ha relazionato sui passi compiuti dall’Ente a supporto e sostegno del dossier olimpico. “Abbiamo fatto tutto quanto in nostro potere, come è avvenuto per il Giubileo o per la Ryder Cup, immaginando un contesto di rigenerazione urbana rispetto agli impianti sportivi da rendere disponibili agli atleti prima, alla popolazione poi. Tutto nell’ottica di un consumo di nuovo suolo pari a zero”, ha specificato.
Numerosi gli interventi dei consiglieri nel corso del dibattito. Michele Baldi (Lista Zingaretti) ha evidenziato i valori sociali e le opportunità di sviluppo di una Olimpiade. Anche Giancarlo Righini (FdI) ha voluto elencare i vantaggi derivanti dalla designazione a sede olimpica, ribadendo che i costi maggiori restano in questi casi in capo al Comitato olimpico internazionale e non alla collettività. Il suo collega di partito Fabrizio Santori ha denunciato la mancata partecipazione dei Municipi alla discussione sulla candidatura, “anche in quelli a guida Pd”.
Gino De Paolis ha quindi inteso ribadire il pieno sostegno di Si-Sel, a tutti i livelli istituzionali, rispetto alla sostenibilità della candidatura di Roma e della nazione.
Il vicepresidente del Consiglio Francesco Storace (La Destra) ha poi criticato il “diktat” dei vertici nazionali del Movimento 5 Stelle che, a suo giudizio, hanno fortemente influenzato l’atteggiamento negativo ai giochi assunto dai rappresentanti del Comune di Roma. Per l’altro vicepresidente Mario Ciarla (Pd) “il sindaco di Roma si è comportata più da portavoce del Movimento che da primo cittadino”.
Olimpia Tarzia (Lista Storace) ha ricordato come Virginia Raggi, in campagna elettorale, avesse promesso un referendum sull’opportunità della candidatura, sottolineando che le varie competizioni si sarebbero svolte in varie località d’Italia, con precise garanzie economiche da parte dello Stato centrale.
Pietro Sbardella (Misto), pur esprimendosi a favore dei giochi, ha contestato tuttavia la tempistica con cui è stata convocata la seduta straordinaria sulle Olimpiadi. “Troppo tardi rispetto alle scadenze”, ha spiegato, criticando anche Zingaretti per la sua mancata presenza in aula. Giuseppe Cangemi (Cuoritaliani) ha stigmatizzato a sua volta l’assenza degli assessori regionali. “È mortificante che la Giunta snobbi dibattiti di primaria importanza, così come è contraddittorio che il Partito Democratico oggi sia favorevole alla candidatura, quando in occasione della decisione per l’edizione del 2020 l’orientamento era di tutt’altro tenore”. Il suo collega di partito Fabio De Lillo ha espresso l’auspicio che le determinazioni assunte dalla Pisana siano in grado di incidere sul dibattito consiliare in programma in Campidoglio.
La contrarietà alla candidatura di Roma è stata ribadita e argomentata dal capogruppo del Movimento 5 stelle, Devid Porrello. “È sempre stato chiaro a tutti che se avessimo vinto le elezioni comunali sarebbe tramontata l’ipotesi di ospitare a Roma le Olimpiadi del 2024. Ce ne assumiamo le responsabilità – ha aggiunto – convinti che sia troppo rischioso per la nostra città e la nostra comunità organizzare un evento di tale portata, soprattutto sulla scorta delle esperienze negative delle ultime edizioni in altre nazioni e metropoli per molti versi simili alla nostra”. Dai banchi dello stesso gruppo Valentina Corrado ha quindi elencato le perdite accumulate da alcune sedi olimpiche del recente passato, rammentando all’Aula “i ritardi e gli sprechi avvenuti nel Lazio in occasione dei campionati mondiali di nuoto” nonché “i timori dell’allora premier Monti per le finanze nazionali quando si parlava dei giochi del 2020”. Per Silvia Blasi (M5s) la seduta straordinaria alla Pisana rappresenta “solo una vetrina, un segnale dato a qualche finanziatore di campagne elettorali”.
Critiche al Movimento, in chiusura di dibattito, da parte di Massimiliano Valeriani (Pd): “Mi sarei aspettato la forza e il coraggio di condizionare la nostra discussione con un intervento di apertura che avesse dato sostanza, fornendo motivazioni, dati, contributi, rispetto alla decisione preannunciata dal Campidoglio, guidato da vostri esponenti. Così non è stato”.
Luca Malcotti (Cuoritaliani) ha definito i Cinquestelle “il partito del no, incapace di fare un salto di qualità”. Ha inoltre proposto di accorpare al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre una consultazione popolare cittadina sulla candidatura di Roma.
Daniele Mitolo (Pd), infine, ha riportato la posizione dei sindaci degli altri capoluoghi di provincia del Lazio, tutti favorevoli all’ipotesi Olimpiadi.