Si è svolta ieri la riunione del tavolo tecnico di crisi sulla questione insoluta dello stabilimento idrominerale Acqua Claudia di Anguillara Sabazia richiesto al Ministero dello Sviluppo Economico a settembre dal Comune di Anguillara Sabazia e dall’Organizzazione Sindacale USB. Al tavolo di crisi tenutosi presso la sede dello stesso Ministero Direzione Generale per la Politica Industriale e la competitività – Struttura Crisi di Impresa, hanno partecipato per il Comune di Anguillara la Sindaca Sabrina Anselmo, la Presidente del Consiglio Comunale Silvia Silvestri, la Dott.ssa Viviana Normando Assessore alla Cultura e Turismo in particolare in merito al Parco Archeologico sito nello stabilimento, la funzionaria del Ministero Dott.ssa Chiara Cherubini, le organizzazioni sindacali CGIL CISL e i delegati USB, i preposti della Regione Lazio e della Polizia Mineraria della stessa Regione, il Curatore Fallimentare Avv. Mario Pecoraro e i suoi collaboratori. L’Amministrazione di Anguillara Sabazia ci ha tenuto molto ad essere vicina ai lavoratori ed alle loro famiglie scendendo in campo in particolare per loro ma anche proprio a difesa e a tutela del territorio nonché del patrimonio storico archeologico. “Lo stabilimento dell’Acqua Claudia e il parco archeologico che vi è al suo interno – ha detto la Sindaca Sabrina Anselmo – sono risorse imprescindibili per il nostro territorio e abbiamo voluto proprio richiedere questo tavolo di crisi per le nostre forti perplessità nei confronti della proposta di concordato che ha individuato per l’acquisto del patrimonio citato una società con un capitale sociale inadeguato per garantire finanche l’assunzione rinnovata dei dipendenti nonché il rilancio del marchio Acqua Claudia, un Brand ad oggi in fortissima crisi di immagine ed economica. Abbiamo il timore che si possano ripresentare presto situazioni del passato ove invece si desidera guardare avanti con garanzie certe e concrete. Abbiamo richiamato l’attenzione e continueremo a farlo di tutti gli addetti ai lavori e delle Istituzioni preposte ad essere vigili sul fallimento dell’Acqua Claudia al fine di potere favorire una ricrescita a breve termine dopo tanti anni di declino. Tuteleremo gli interessi del territorio e dei cittadini e dei lavoratori in ogni sede, sia essa civile, amministrativa, e penale”.