Il Consiglio regionale del Lazio, al termine della seduta straordinaria dedicata alla situazione dei rifiuti, ha approvato cinque ordini del giorno di maggioranza e opposizione.
Il primo riguarda l’impianto di trattamento meccanico biologico dell’Ama sulla Salaria e chiede alla Giunta di garantire la partecipazione dei cittadini alla conferenza dei servizi e di verificare l’eventuale volontà della società di chiudere l’impianto stesso. Il secondo riguarda il rapporto con Roma Capitale e impegna presidente e Giunta regionale ad avviare un confronto con il Comune per arrivare al 65 per cento di differenziata, attraverso un piano che chiuda il ciclo dei rifiuti, evitando il trasferimento degli stessi in altri territori.
Il terzo ordine del giorno approvato dal Consiglio concentra l’attenzione sulla differenziata, sulla sperimentazione di nuove tecnologie di smaltimento che non abbiano alcun impatto sulla salute dei cittadini e impegna il governo regionale a introdurre agevolazioni tariffarie per chi attua il compostaggio domestico e alle utenze di tipo commerciale che adottino sistemi di misurazione e verifica puntuale della produzione di rifiuti.
Un altro ordine del giorno, invece, entra nel tema complessivo del nuovo piano rifiuti e impegna il presidente a presentarlo in Consiglio regionale entro la fine del 2016.
Il quinto ordine del giorno, il solo di iniziativa della maggioranza, prende atto dei risultati raggiunti in questi anni con riferimento all’aumento della differenziata, alla diminuzione dei rifiuti indifferenziati e al trattamento di tutto il materiale raccolto, approva la relazione presentata dall’assessore ai rifiuti al Consiglio e impegna la giunta a seguire le indicazioni strategiche contenute in essa.
Bocciato, infine, un ordine del giorno dell’opposizione nel quale venivano individuate la dismissione degli impianti di incenerimento e la revoca delle autorizzazioni a termovalorizzatori ancora non in funzione come priorità del nuovo piano rifiuti.