Prevenzione, sostegno alle amministrazioni locali per migliorare la raccolta differenziata, superamento della frammentazione della gestione, valorizzazione delle esigenze comuni e creazione di una rete integrata di gestione dei rifiuti. Questi i principi del nuovo piano regionale rifiuti contenuti nella relazione consegnata questa mattina alla commissione Ambiente del Consiglio regionale del Lazio dall’assessorato ai Rifiuti. Ad essere ascoltato alla Pisana l’assessore Mauro Buschini, accompagnato da consulenti e tecnici. Il dibattito è stato rinviato a una prossima seduta per un maggior approfondimento. Sempre oggi la commissione si è riunita in audizione anche sul termovalorizzatore di Colle Sughero a Colleferro.
La seduta sulle linee di indirizzo propedeutiche alla stesura del nuovo piano rifiuti del Lazio era stata chiesta da diversi consiglieri di opposizione. Secondo il documento illustrato dall’assessore il ciclo integrato dei rifiuti è considerato a tutt’oggi fragile e vulnerabile: sono ancora troppi i rifiuti indifferenziati, non tutti gli impianti sono efficienti, c’è un deficit degli impianti di compostaggio, servono ulteriori volumetrie per le discariche per smaltire la frazione residua e sono ancora troppi i rifiuti trattati fuori regione. Indicati però pure i progressi compiuti: incremento della raccolta differenziata (arrivata al 34 per cento su base regionale), tutti i rifiuti residui sono trattati e diminuzione dell’impiego delle discariche.
La Regione, nel breve periodo, intende spingere gli enti locali a incrementare la differenziata, ottimizzare gli impianti di trattamento meccanico biologico (Tmb) esistenti e, con l’avvio della terza linea di San Vittore, portare la termovalorizzazione ad aggiungere altre 100 mila tonnellate annue alle 480 mila finora valorizzate. Altri obiettivi a breve periodo: conclusione dell’iter per l’ok all’export, chiesto da Ama, e priorità assoluta per gli impianti di compostaggio. Nel medio lungo periodo la Regione punta a spingere la differenziata oltre il 65 per cento, ridurre del trattamento in Tmb, al “decomissioning” del termotrattamento (con l’aumento della differenziata si punta a ridurre il ricorso ai termovalorizzatori) e a portare in discarica i rifiuti non riciclabili. Per quanto riguarda il reperimento di volumi per le discariche. L’individuazione delle nuove aree compete ai comuni sulla base di quelle idonee stabilite dalle province e dalla Città metropolitana di Roma. Poi si aprirà un iter di circa tre anni complessivi.
I consiglieri di opposizione, al termine della relazione, hanno però chiesto dati e documenti di maggior dettaglio, specie in relazione alla delibera sui fabbisogni e ai pareri espressi in proposito dalle province. Delibera che – come comunicato dall’assessore – ha ottenuto la Vas. Per discutere tutto ciò il presidente della sesta commissione, Enrico Panunzi, ha quindi deciso di rinviare l’audizione a una prossima seduta. A margine del tema rifiuti dai banchi dell’opposizione sono stati sollevati dubbi di legittimità a proposito della partecipazione di consiglieri regionali ad alcune conferenze di servizi. Anche su questa questione è previsto un supplemento di discussione.
La seconda parte della mattinata è stata occupata dall’audizione, chiesta sempre dall’opposizione, dell’assessore Buschini e del comitato cittadino “Area consumatori” sulla questione rifiuti a Colleferro. Sul futuro del termovalorizzatore di Colleferro la posizione dell’assessorato è che, nell’immediato, non è realistico pensare di chiuderlo, mentre nel medio lungo periodo – con l’incremento della raccolta differenziata – si potrà arrivare alla sua dismissione. Quanto al Tmb di Colleferro, dall’audizione è emerso che sarà trasformato in un impianto funzionale alla differenziata, mentre per la discarica la Regione lavora alla copertura della parte più vecchia. Preoccupazione è stata espressa da diversi consiglieri della minoranza per la privatizzazione di Lazio Ambiente, proprietaria del termovalorizzatore, e per i lavori di spostamento dei tralicci di Terna.