Via libera a maggioranza, dalla commissione Cultura e Turismo del Consiglio regionale del Lazio, alle disposizioni per la realizzazione, manutenzione, gestione, promozione e valorizzazione delle rete dei cammini della Regione Lazio. Parere favorevole, sempre a maggioranza, anche sulla proposta di legge che riconosce e disciplina gli ecomusei regionali. Entrambi i provvedimenti passano ora all’esame dell’Aula.
Il primo testo disciplina la promozione e valorizzazione della rete dei cammini della Regione Lazio (RCL), di cui faranno parte gli itinerari culturali europei, i percorsi storici, religiosi, culturali e paesaggistici e i percorsi riconosciuti particolarmente meritevoli di tutela, le vie consolari di primo e secondo livello e i percorsi escursionistici della regione. Il sistema dei percorsi sarà individuato, classificato e descritto in un “Catasto” – accessibile come on data e aggiornato annualmente – e tutti i percorsi inclusi nella rete verranno considerati di “interesse pubblico”. Della promozione, del coordinamento e della gestione integrata degli interventi sulla rete si occuperà l’Agenzia regionale per il Turismo, che potrà affidare gestione, manutenzione, valorizzazione e promozione degli itinerari a un ente gestore. Viene poi istituita una nuova tipologia di struttura ricettiva extralberghiera, quella delle “case del camminatore”, situate sui tracciati della rete o in un raggio non superiore a 500 metri. Inoltre lungo gli itinerari culturali europei i privati, gli enti o le associazioni senza fini di lucro potranno offrire gratuitamente ospitalità a pellegrini e camminatori. Per sostenere gli interventi della legge si propone uno stanziamento complessivo di 700 mila euro per gli anni 2017 e 2018.
Il secondo provvedimento che ha ottenuto il via libera della commissione, invece, riconosce e disciplina gli ecomusei regionali, allo scopo di favorire la cultura della conservazione del paesaggio, valorizzare il patrimonio ambientale e culturale e promuovere la conservazione e trasmissione della memoria storica. Il tutto con uno stanziamento di 50 mila euro per l’anno 2016 e di 100 mila euro per ciascuna delle annualità 2017 e 2018. Possono ottenere il riconoscimento regionale gli ecomusei gestiti da: enti locali (anche in forma associata), associazioni e fondazioni culturali e ambientalistiche e altri organismi senza scopo di lucro ed enti di gestione delle aree naturali protette regionali nel cui territorio ricade l’ecomuseo. Gli ecomusei riconosciuti potranno beneficiare dei contributi regionali e utilizzare l’apposito marchio regionale.