“Chi arriva a Roma pensa al Colosseo, al soffio del ponentino che corre tra i tavolini di Via Veneto, alla Dolce Vita del grande Fellini, all’abbraccio con il Papa in Piazza S. Pietro. Ma Roma è anche l’acqua di 1500 fontane. Lo scorrere di una trasparenza che incanta lo sguardo e lo porta lontano, il brillio di mille schizzi d’argento, lo scintillare di gocce che diventano perle e volano libere per la città. Una città poggiata sul Tevere con intorno la luce di fontane che si accendono come fuochi d’artificio ad illuminare una strada, una piazza, un cortile. L’acqua come sentimento e come architettura. L’acqua e la vita, lo scorrere del tempo e il movimento eterno di uno zampillo.”
Lui è Edoardo Vianello, uno degli artisti che hanno venduto, nel nostro Paese, il maggior numero di dischi (oltre 50 milioni di copie). Il “Re Mida dell’Estate italiana degli anni Sessanta” (così è stato definito nell’autobiografia firmata da Enzo Giannelli), giovedì 15 dicembre, all’Auditorium Massimo Freccia di Ladispoli ha spiegato al pubblico, stavolta in veste di relatore, la straordinaria bellezza delle fontane di Roma e l’eccezionale rilevanza che l’acqua ha avuto nella storia della città “caput mundi”, sin dai tempi dell’Impero. Fra i presenti, gli allievi dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli, accompagnati dai docenti Giovanna Albanese e Renato D’Aloia.
L’occasione è stata offerta dalla presentazione del DVD dal titolo “Il suono delle Fontane di Roma”: un’opera audiovisiva (la prima di una lunga serie) nella quale due sono le protagoniste, l’acqua e la musica. Le riprese (dinamiche e statiche) delle fontane e degli acquedotti sono infatti accompagnate esclusivamente da brani e composizioni di alcuni fra i più noti musicisti italiani, ognuno abbinato ad una fontana: Luca Barbarossa (Fontana del Tritone), Stefano Cenci ( Barcaccia), Stelvio Cipriani (Fontana delle Najadi), Roberto De Luca (Fontane di Giacomo Della Porta), Franco Micalizzi (Fontana di Santa Maria in Trastevere), Amedeo Minghi (Fontana di Trevi), Nicola Tancredi (Fontanelle Rionali di Pietro Lombardi), Giovanni Paolo Fontana (Fontana delle Rane), Ennio Morricone (Mostra dell’Acqua Paola e Fontana delle Tartarughe).
Antiche, medievali, rinascimentali, barocche, moderne, le fontane di Roma rappresentano da sempre un’attrazione irresistibile per abitanti, turisti e semplici passanti e contribuiscono a creare una narrazione fatta di suoni e immagini, che attraversa le vie e le piazze della città. Per il poeta romantico P.B Shelley “bastavano le fontane per giustificare un viaggio a Roma”.
“Questa è una passione che nasce da quando ero bambino – ha spiegato Edoardo Vianello – perché quando mio padre mi portava ogni tanto in giro per Roma, per farmi conoscere la città e per spiegarmi dove mi trovavo, la cosa che mi colpiva di più erano le fontane, perché si muovevano. Mentre gli altri monumenti sono statici, la fontana è sempre diversa. Ho cominciato ad amare il “monumento-fontana”, poi ho voluto indagare quante fontane ci fossero a Roma e quando ho scoperto che ce ne erano un’infinità, allora ho cominciato ad andare a cercarle e a fotografarle. Ho fotografato 3.560 fontane e non so quante me ne mancano. Oltre che dalla bellezza estetica, sono sempre stato colpito dal loro suono e così ho creato un progetto che unisce il suono dell’acqua a musiche scritte da grandi autori italiani per realizzare una piccola sinfonia”.
Lo spettacolo di Edoardo Vianello all’Auditorium Massimo Freccia, aperto agli studenti degli Istituti Superiori, si è svolto con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Ladispoli.