Ponton dell’Elce ne è l’esempio per eccellenza, fin da sempre considerata come località cittadina di secondo piano, ancora oggi porta esempi di politiche culturali e sociali errate o non concretamente efficaci.
Veniamo ad oggi dove la situazione non è assai migliorata: continui disservizi idrici ed elettrici si riscontrano nella quotidianità dei cittadini, la continua richiesta di un punto di integrazione sociale, per un motivo o per un altro, sembra rimanere quasi inascoltata, così come il prolungamento della linea Atac 030, a quanto pare senza lieto fine.
Con l’ultima tornata elettorale la comunità aveva sinceramente sperato in un cambio di marcia, come aveva testimoniato il risultato del seggio che aveva portato alla vittoria schiacciante il candidato M5S Chiriatti, nominato vicesindaco, assessore e responsabile alle aree periferiche e poi fatto dimettere dopo pochi giorni per motivi ancora da comprendere fino in fondo.
La vicenda è stata vista dagli abitanti di Ponton dell’Elce, e non solo, come un vero e proprio attacco alla democrazia rappresentativa, essendo anche il candidato pentastellato più votato e determinante per l’elezione dell’attuale sindaco.
Che si fosse a causa di questo inciampo amministrativo perso quel legame delicato che sussisteva fra Comune ed aree periferiche?
Un ulteriore colpo di grazia è stato sicuramente l’abbattersi del violento uragano, che è riuscito a seminare non pochi danni alla comunità, così come nel resto del comprensorio lacustre.
Ora la situazione sembra essere quasi tornata alla normalità, i cittadini immediatamente si sono tirati su le maniche in attesa dei rimborsi statali, data la richiesta da parte del Comune di Anguillara dello stato di calamità naturale, come ottenuto dalle altre località colpite dal maltempo del 6 novembre scorso.
Sicuramente il rifacimento stradale di via di Tragliatella per conto di Acea riporta qualche sorriso sui volti degli abitanti anche se, la sosta dei bus indicata a terra, predisposizione per il prolungamento della linea 030 dell’Atac, sembra ancora una favola mal raccontata.
La zona ‘dei Grassi’, anche se meno chiacchierata, è anch’essa vittima di una mala gestione periferica. Solo poche settimane fa, infatti, i cittadini sono stati in grado di percorrere, in modo discreto, le strade della zona, impraticabili perfino a piedi con l’arrivo del maltempo.
Dopo mesi di trattative tra cittadini e Amministrazione su chi e con quali modalità doveva porre rimedio al rifacimento stradale della zona, il Comune ha ricoperto alla meno peggio i veri e propri crateri che impedivano la normale circolazione dei mezzi e delle persone.
Benedetta Onori