Il 14 dicembre presso i locali della sala polivalente di Oriolo romano, si è svolto un incontro divulgativo e informativo sul Piano di Sviluppo Rurale del Lazio 2014-2020, organizzato dall’Università Agraria.
Tra gli argomenti trattati, l’inquadramento generale del Piano di sviluppo Rurale, l’insediamento e le possibilità disponibili per i giovani agricoltori, le misure agro alimentari previste, quelle che puntano alla riduzione dei consumi e al risparmio energetico. Sono intervenuti il dottor Bertolucci, responsabile Area Sviluppo territoriale e Rurale, Mercati, Energia, in rappresentanza di Arsial e il dottor Lattanzi, responsabile Area Decentrata Agricoltura di Viterbo, in rappresentanza della Regione Lazio. Tra gli ospiti presenti, i dottori Casella, Mancini e Costantino.
In primo piano, sono state trattate le misure sul benessere degli animali e delle superfici, riflettendo in particolare, sull’organizzazione delle Università Agrarie di Oriolo e Bassano. La novità del Piano è che viaggia attraverso il sistema informatico e può partecipare ai bandi solo chi possiede un fascicolo aziendale. Il Programma di Sviluppo Rurale è il principale strumento operativo di programmazione e finanziamento per gli interventi nel settore agricolo, forestale e rurale sul territorio regionale. Attraverso l’operato delle Regioni, infatti, il PSR permette a ogni Stato membro dell’Unione Europea di utilizzare le risorse economiche che l’Unione stessa mette a disposizione per questi settori. Può essere definito come l’applicazione sul territorio regionale, in ambito agricolo, del Piano Strategico Nazionale, nel quale, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, fissa le priorità strategiche del settore fondandole sugli Orientamenti Strategici Comunitari derivanti, nella sostanza, dal secondo pilastro della Politica agricola comune, che è alla base del modello agricolo europeo di multifunzionalità. In questi ultimi anni, la Programmazione della politica di Sviluppo Rurale si è inserita nell’ambito dell’attuazione della “Strategia Europa 2020”, alla quale ciascun Piano di Sviluppo Rurale deve contribuire per favorire una crescita economica nell’Unione europea che sia intelligente, sostenibile e inclusiva e fondata sul raggiungimento di cinque traguardi di miglioramento in tema di occupazione, istruzione, riduzione della povertà, lotta ai cambiamenti climatici ed energia.
Per il periodo 2014-2020 sono stati stabiliti tre obiettivi strategici: il miglioramento della competitività dell’agricoltura; la gestione sostenibile delle risorse naturali e l’azione per il clima; uno sviluppo territoriale equilibrato per le zone rurali.
Per lo sviluppo rurale questi tre obiettivi sono stati tradotti in sei priorità: promuovere il trasferimento di conoscenze nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali; potenziare la competitività dell’agricoltura in tutte le sue forme e la redditività delle aziende agricole; incentivare l’organizzazione della filiera agroalimentare e la gestione dei rischi nel settore agricolo; preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi dipendenti dall’agricoltura e dalla silvicoltura; incoraggiare l’uso efficiente delle risorse e il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale; promuovere l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali.
Alessia Rabbai