Pomezia ha tutte le carte in regola per diventare Destinazione Turistica. Questo è il principale risultato della prima edizione dell’Osservatorio Turistico della città, che mette a disposizione i suoi dati alle imprese e ai cittadini pometini.
La prima constatazione è che Pomezia esce a testa alta dal cono d’ombra in cui è stata spesso confinata, e punta ormai in modo consapevole al turismo come potente fattore di sviluppo.
“I risultati dell’Osservatorio turistico – ha detto il Sindaco di Pomezia Fabio Fucci durante la conferenza stampa presso Palazzo Valentini – dimostrano che Pomezia è una Città dalle grandi potenzialità attrattive. La nostra Amministrazione ha in questi anni lavorato affinché si creassero le condizioni per far crescere il turismo: pulizia e decoro urbano, riqualificazione del litorale, parcheggi e infrastrutture, collaborazione virtuosa con le strutture ricettive, efficienza dei trasporti, rilancio del Museo Lavinium e apertura dell’area archeologica. Puntiamo molto sul turismo: le risorse paesaggistiche e naturalistiche di cui Pomezia è ricca sono al centro del nuovo piano regolatore che stiamo per approvare”.
Dinamismo, crescita, innovazione, progettualità: negli ultimi 10 anni le strutture ricettive sono cresciute del 47% mentre la media Italiana è a valore negativo e quella regionale cresce ma solo del 16%.
A Pomezia si riscontra quindi un sistema ricettivo in buona salute e relativamente florido, in particolare vocato al segmento MICE (meeting, incentive, congressi e business), ma non solo.
Cade anche lo stereotipo che dipingeva Pomezia come comune satellite di Roma, e questo è confermato dall’indagine svolta sui turisti, che per oltre il 60% si trovano a Pomezia non per caso, ma per motivi di lavoro/meeting generati dal territorio. Solo il 18% invece pernotta a Pomezia dovendo poi andare a Roma per lavoro.
Ma alcuni spazi di miglioramento emergono quando dal sistema ricettivo si passa ai servizi, principalmente perché questi, pur presenti, non sono conosciuti: un turista su quattro afferma di non sapere niente di Pomezia, che lega invece la propria notorietà soprattutto a Zoomarine e a Castel Romano Outlet (anche se non ricade nel territorio Comunale).
Eppure le potenzialità da sfruttare sono tante e i segmenti di pubblico che frequentano il territorio di Pomezia sono diversificati: le famiglie a Zoomarine, il Centro Storico visitato da più della metà dei turisti, i gruppi e le coppie che apprezzano la visita al Museo Archeologico Lavinium. Per non parlare delle altre risorse come Torvajanica, il Borgo di Pratica di Mare, e così via.
Si tratta quindi di “collegare i puntini” (anche grazie al nuovo Piano Regolatore in corso di elaborazione), farli parlare tra di loro (anche con gli opportuni strumenti tecnologici) e raccontarli insieme.
Rendere le informazioni fruibili e sistemiche, non più frammentate e autoreferenziali, è anche la richiesta esplicita degli operatori del sistema ospitale di Pomezia.
E Pomezia dimostra comunque un grande punto di forza su cui fare leva: quasi il 60% dei turisti ci sono già stati almeno una volta, e si tratta di un altissimo grado di fedeltà, un patrimonio ancora tutto da sfruttare con proposte diverse anche per stagioni diverse.