10 Novembre, 2024
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Bracciano e la Grande Guerra: seminario ricco di contenuti

La Grande Guerra è stata un dramma per tutti. Si sono modificate le geografie del mondo”. Poche parole di introduzione, ma significative quelle dette, dal generale Giorgio Zucchetti dell’Associazione Eserciti e Popoli in apertura del seminario “Bracciano e il suo lago nella Prima Guerra Mondiale” che si è tenuto l’11 aprile a Bracciano nell’aula magna San Giovanni Bosco di Bracciano gremita di studenti.

Un incontro per approfondire le tematiche del primo conflitto mondiale guardando al territorio di Bracciano in quell’epoca, organizzato dall’Associazione Eserciti e Popoli. Il consigliere comunale di Bracciano Salvatore Ferretti ha preso la parola per i saluti istituzionali, sottolineando il piacere del Comune di Bracciano di collaborare e condividere l’intenso programma organizzato a Bracciano.

L’iniziativa rientra nel progetto “Pace o Guerra: Il 1914 I Dilemmi del Novecento”, finanziato dalla Regione Lazio ai sensi della legge n. 6 del 7 agosto 2013, che coinvolge oltre al Comune di Bracciano (Comune capofila) anche i Comuni di Anguillara, Campagnano Romano, Cerveteri, Formello, Mazzano Romano, Oriolo Romano, Tolfa assieme alla Soprintendenza Archivistica del Lazio, l’Istituto Luce e l’Istituto Storico per il Risorgimento.

Molto attenta la platea degli studenti che hanno seguito con interesse gli interventi dei relatori. Presenti tre classi di terza media e gli studenti del III anno dell’Istituto Aeronautico Salvo D’Acquisto. E proprio tre ragazzi dell’Aeronautico hanno presentato in apertura i risultati delle loro ricerche fatte in materia parlando dei primi pionieri del volo che operarono a Vigna di Valle e raccontando dei caduti braccianesi nel conflitto mondiale.

La proiezione della splendida pellicola “Il Milite Ignoto” dell’Istituto Luce, introdotta dal critico cinematografico Marcello Ramognino, ha calato tutti nell’atmosfera dell’epoca. Il film, raccontando il viaggio da Aquileia a Roma del feretro del milite ignoto scelto da Maria Bergamas a nome di tutte le mamme con figli dispersi nella guerra, ha sottolineato come proprio quell’evento segnò la formazione di una comune identità del popolo italiano. Dopo l’incontro nelle trincee dei soldati provenienti da tutta la penisola, questo evento, con migliaia di persone commosse ad omaggiare il feretro lungo tutto il viaggio, ebbe uno straordinario effetto nella costruzione di uno spirito italiano, in una nazione al tempo ancora considerata giovane.

Di estremo interesse è stata la relazione di Paolo Balbino sulla vita quotidiana a Bracciano, un paese all’epoca prettamente agricolo e povero. Il generale Nicola Tauro ha ricostruito, a partire dalle origini per arrivare ad oggi, lo stretto rapporto tra l’Artiglieria e Bracciano. Un rapporto che data dal 1° luglio 1886 quando al Comune giunse la prima richiesta di un campo per le esercitazioni. Tauro ha sottolineato come la classe politica del tempo, prevalentemente fatta di commercianti, avesse intuito il grande apporto all’economia locale che sarebbe arrivata dalla presenza della Scuola di Artiglieria, tanto da arrivare ad autotassarsi. Molti tecnici che operarono al fronte inoltre seguirono alcuni mesi di formazione a Bracciano.

Ha fatto conoscere una pagina poco nota l’intervento di Giancarlo Stabile sull’allevamento dei cavalli per uso militare. I pezzi d’artiglieria all’epoca venivano trasportati dai cavalli. E a Bracciano vennero selezionate, anche con la grande lungimiranza di alcuni allevatori locali che compresero il grande affare che si presentava loro, delle specie incrociando alcune razze. Una operazione che in qualche modo ebbe ripercussioni sulla razza autoctona del cavallo maremmano che alcune associazioni oggi, con grande impegno e dedizione, stanno cercando di recuperare.

Dirigibili, ma anche drachen, palloni frenati per impieghi di ricognizione, sono stati al centro dell’intervento di chiusura del colonnello pilota Massimo Mondini. Vigna di Valle e l’epopea de dirigibili iniziata con Crocco e Rinaldoni fecero sì che Bracciano nel primo decennio del Novecento fosse al centro dell’attenzione internazionale. Il filo diretto tra Bracciano e la Grande Guerra arrivò proprio dalle sperimentazioni aeronautiche compiute a Bracciano. Nel conflitto vennero impiegati 30 dirigibili e 200 palloni drachen. Ed oggi Bracciano e la base di Vigna di Valle possono essere considerati la Nasa italiana con il controllo di 4 satelliti e delle operazioni militari ad essi connesse.

Il programma delle iniziative organizzate a Bracciano nell’ambito del progetto “Pace o o Guerra: il 1914 I Dilemmi del Novecento” proseguono con il concerto “Voci, suoni e canti della Grande Guerra” in programma il 25 aprile alle 17 al teatro della chiesa del beato Charles de Focauld di Bracciano.

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