Riceviamo e pubblichiamo:
Il Vicesindaco non ha gradito le critiche alla leccata di asfalto pre-elettorale che stanno distribuendo su tutta la città. Al netto di chi sarebbe arrivato a “vomitare rabbia” (ognuno ha i suoi problemi), noi ci limitiamo a lasciar giudicare i cittadini. Il sentore, piuttosto diffuso, è che molti stiano giudicando questa operazione una vera e propria presa in giro, visto che per cinque lunghi anni siamo stati costretti, tutti, ad esibirci in pericolosi slalom acrobatici fra buche in numero e dimensioni mai conosciute prima.
Tra l’altro, c’è anche chi teme che alle prime piogge sarà già tutto da rifare, perché a quanto pare non stanno “rifacendo” le strade, ma solo dando un’aggiustatina allo strato di asfalto superficiale. E nemmeno dappertutto, perché nelle vie laterali come in molte strade di campagna, il trucco non è arrivato.
Oggi il Vicesindaco cerca di giustificarsi, di metterci la classica “toppa”, che però, come spesso accade, rischia di rivelarsi peggio del buco (o della buca) che voleva riparare. Ci spiega infatti che nel 2014 hanno “pensato” di rifare le strade e hanno preparato il progetto, poi nel 2016 hanno avviato la gara e solo nel 2017 i lavori sono finalmente cominciati. Insomma, sono stati eletti nel 2012, ci hanno messo due anni (due!) per capire che forse serviva programmare la manutenzione delle strade e poi altri tre (tre!) per riuscire a mettere in piedi la gara e affidare i lavori. Se non è un’ammissione di incapacità questa! Cinque lunghi anni per una normale manutenzione stradale. Qualcuno dovrebbe almeno chiedere scusa.
Che poi, per analogia, vengono in mente pure le peripezie della gara per la gestione dei rifiuti. Chi non ricorda la solenne promessa: “raccolta porta a porta su tutto il territorio, entro il 2013!”. E invece quell’appalto è stato rifatto due volte, ha avuto problemi per l’interdittiva antimafia alla ditta vincitrice e ad oggi, ossia 2017, il servizio non è ancora attivo su tutto il territorio. Senza contare gli innumerevoli disagi che sta causando.
Francamente non credo che ai cittadini interessino i dettagli procedurali sciorinati dal vicesindaco. Il problema sono i fatti, le condizioni in cui ha vissuto la città fino ad oggi, sono le discutibili scelte politiche dell’amministrazione Pascucci-Zito, l’arroganza di sentirsi migliori degli altri e poi invece dimostrarsi incapaci di gestire normali gare d’appalto, le battaglie portate avanti per anni, come quella contro il centro commerciale, e poi rinnegate con una disinvoltura da far impallidire i professionisti della Prima Repubblica.
Questo, temo per loro, è quello che ricorderanno i cittadini. Il loro giulivo populismo alla prova dei fatti si è rivelato solo un triste fallimento. E lo dimostra pure il fatto che cinque anni fa vincevano sotto una spinta popolare senza precedenti, mentre oggi, perso l’appeal con i cittadini, pensano di sostituirlo con una strana accozzaglia di liste (si parla di sette o otto!) dove non ci stupiremmo di trovare diversi politicanti in carriera in qualche modo “convinti” alla causa del “pascuccismo”. Una bella differenza. Questo strano cambiamento dovrebbe spiegare il Vicesindaco, tra una leccata d’asfalto e l’altra.
Juri Marini, candidato a Sindaco del Partito Democratico a Cerveteri