Il consiglio comunale di Tolfa nell’ultima seduta ha approvato una delibera per il “Riconoscimento del genocidio del Popolo Armeno” promosso su proposta dell’associazione Assoarmeni. Il comune collinare avrà il privilegio di figurare così nel “Giardino dei Giusti” di Yerevan. Al consiglio erano presenti oltre al Sindaco Luigi Landi e ai Consiglieri, anche delegati di associazioni di Tolfa, alunni della scuola media di Tolfa, il Padre Tyrair Hakobyan della Chiesa Apostolica Armena di Roma, la presidente dell’Associazione Assoarmeni Anush Torunyan, Alessandro Battilocchio che da anni segue il tema con il locale Parlamento – dove si recherà in visita nei prossimi giorni – e una folta rappresentanza di armeni di Roma e del Lazio.
Il Sindaco Landi, prima di procedere, ha preso la parola ricordando che la città di Tolfa ha avuto nel tempo una particolare attenzione alla causa armena e che le sue tragiche vicende non vanno dimenticate.
Dopo la lettura dell’atto ufficiale con il quale il Comune di Tolfa ha riconosciuto il genocidio del Popolo Armeno, ha preso la parola la presidente di Assoarmeni che ha manifestato la più sentita gratitudine al Consiglio Comunale di Tolfa per aver dimostrato sensibilità politica e umana nel riconoscere la verità storica, ribadendo “l’augurio che al primo passo importante segua l’impegno concreto di approfondire le conoscenze storiche sul genocidio degli armeni, restituendone la memoria attraverso pubblici eventi, studi ed altre iniziative alle quali l’associazione darà la sua piena disponibilità di collaborazione”.
E’ stato letto il messaggio di S.E. l’ambasciatrice in Italia Victoria Bagdassarian, soddisfatta dell’importante risultato perché raggiunto con lo strumento legislativo, mezzo di democrazia, di consapevolezza e di pace per eccellenza. L’assemblea si è diretta poi verso il Giardino Comunale, dove dopo l’inaugurazione della croce armena da parte del Sindaco, che è stata installata al centro dell’aiuola dedicata al ricordo e ai diritti umani, è seguita una breve introduzione di Anush Torunyan sull’antica tradizione dei khachkar, come elemento identitario dell’arte cristiana armena e sulla simbologia rappresentata nella croce in cui si sono incrociate l’abilità orafa e fabbrile dell’artista Sinanyan.
Il Padre Tirayr Hakobyan dopo aver benedetto la croce si è rivolto ai presenti sottolineando che solo una nazione forte e di profonde radici è in grado di affrontare la storia a testa alta e di capire e rispettare il dolore dell’altro, esprimendogli la propria solidarietà e che oggi, così come durante i cento anni passati, il popolo armeno per poter voltare pagina, deve affrontare la sfida del negazionismo. E questo è possibile solo con il sostegno di quelle nazioni in cui scala dei valori la giustizia e l’equità sono prioritarie.
Infine, Rita Pabis di Assoarmeni, ha letto un comunicato nel quale ha ribadito l’importanza di trasmettere ai giovani e alle generazioni che verranno il monito terribile della Storia, mentre la celebrazione è stata chiusa dal Soprano Mariane Grigoryan ha intonato Surb Surb di Yekmalian e Krunk del compositore Komitas.