22 Novembre, 2024
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Lago di Bracciano, Raggi firma l’ordinanza per l’uso dell’acqua potabile e per preservare il livello delle acque del lago di Bracciano

A causa del perdurare di condizioni climatiche di siccità, con precipitazioni nettamente inferiori alle medie stagionali, che producono un incremento dei consumi di acqua potabile a fronte di una diminuzione delle risorse idriche disponibili la sindaca di Roma Virginia Raggi ha firmato un’ordinanza per regolamentare l’uso dell’acqua potabile, proveniente dalla rete idrica comunale gestita da Acea Ato 2. Il provvedimento, in linea con quello già adottato da altre amministrazioni comunali del territorio laziale, fa riferimento all’uso dell’acqua per scopi diversi da quelli domestici”. Lo comunica il Campidoglio.

“L’ordinanza – spiega il Comune – mira soprattutto a preservare il livello delle acque del lago di Bracciano notevolmente abbassatosi nel corso degli scorsi anni a causa della mancanza di una politica di tutela della risorsa idrica del lago e delle scarse piogge.

L’ordinanza sarà in vigore fino a settembre sull’intero territorio di Roma Capitale. Il provvedimento consente i prelievi di acqua potabile per i normali usi domestici e sanitari, inclusi i servizi pubblici di igiene urbana. Limita invece l’utilizzo delle risorse idriche in questione per irrigazione di orti e giardini, riempimento di piscine mobili, lavaggio di automobili o altri veicoli, qualunque uso ludico che non sia quello del servizio personale.

Acea Ato 2, congiuntamente con Polizia Locale e forze dell’ordine, effettuerà controlli per verificare il rispetto del provvedimento”.

“L’acqua è un bene prezioso che va sempre tutelato – dichiara Raggi – soprattutto nei momenti in cui si assiste a un riduzione delle fonti di approvvigionamento. Vogliamo evitare che i cittadini subiscano, durante il periodo estivo, possibili disagi causati dalla scarsa disponibilità di risorse idriche.

E quindi con questa ordinanza intendiamo contrastare ogni possibile spreco o utilizzo superfluo dell’acqua potabile, consentendone il consumo per i soli scopi personali e domestici”.

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