“Le azioni promosse dall’Osservatorio per gli usi idrici sono da accogliere con una certa soddisfazione ma, come ho già dichiarato, non possono rappresentare le giuste soluzioni per evitare al lago di Bracciano di sfociare in un vero disastro ambientale. Oltre a fermare immediatamente le captazioni delle acque da parte di Acea, è necessario mettere in atto un piano di interventi adeguato al fine di ripristinare e garantire quella normalità dell’ecosistema lacustre che, data la grave situazione, rischia di subire danni insanabili. In questo contesto, dunque, bene ha fatto il Comitato per la difesa del bacino lacuale Bracciano-Martignano a rivolgersi al Ministero dell’Ambiente, alla Regione Lazio e al Parco Naturale Regionale Bracciano-Martignano, chiedendo l’adozione di azioni mirate e immediate a tutela dell’ambiente e della stessa risorsa idrica. Azioni mirate che, data l’impellenza e l’attuale situazione, preveda anche un’ordinanza ministeriale e regionale che proibisca qualsiasi captazione delle acque. Abbassare il volume dei prelievi, così come stabilito dall’Osservatorio, è un semplice antidolorifico: in questo caso abbiamo bisogno di una terapia specifica che abbatta definitivamente il rischio di disastro ambientale. È necessario poter contare, dunque, su una volontà unanime da parte di tutti: dalle istituzioni ai cittadini, passando per quelle associazioni ambientaliste che abbiamo cercato di coinvolgere in tempi non sospetti cercando il loro prezioso e professionale contributo”. Lo ha detto il deputato dem, Emiliano Minnucci, commentando le nuove azioni messe in campo dal Comitato per la difesa del bacino lacuale Bracciano-Martignano.