I cittadini contestano la legittimità del provvedimento sulle spiagge dell’Amministrazione comunale
Si potrebbe dire che il caldo fa brutti scherzi o che l’eccesso di decoro porti a soluzioni poco lungimiranti, eppure alla fine quello che conta è il risultato. Spiagge assolate, deserte, sicuramente affascinanti, ma spente. Una stagione estiva senza dubbio fuori da ogni parametro e aspettativa, nessun bagnante in acqua, nessun bambino sprizzante in spiaggia e nessun infradito sulla passeggiata del lungolago. Questa la sintesi del divieto di balneazione attuato dal Comune di Anguillara con Ordinanza Dirigenziale N.R.G. 58 del 3/5/2017, ormai diventato famoso, affisso all’inizio della costa lacustre e destinato ai cittadini e ai turisti.
Cercando di comprendere la logica per un rapido abbellimento urbano e per un controllo assai fatiscente del lungolago, non si arriva invece ad afferrare l’eticità e perchè no, la legittimità dell’ordinanza.
Secondo il D.Lgs. n. 116/2008, Attuazione della direttiva 2006/7/CE relativa alla gestione della qualità delle acque di balneazione e abrogazione della direttiva 76/160/CEE, risulta infatti abbastanza evidente il merito di “competenza regionale nell’individuazione delle acque di balneazione e punti di monitoraggio” e la competenza comunale nella “delimitazione, prima dell’inizio della stagione balneare, delle acque non adibite alla balneazione e delle acque di balneazione permanentemente vietate ricadenti nel proprio territorio, in conformità a quanto stabilito dall’apposito provvedimento regionale” e “la delimitazione delle zone vietate alla balneazione qualora nel corso della stagione balneare si verifichi o una situazione inaspettata che ha, o potrebbe verosimilmente avere, un impatto negativo sulla qualità delle acque di balneazione o sulla salute dei bagnanti”. E andiamo avanti: “la Regione Lazio individua annualmente con Delibera di Giunta Regionale le acque destinate alla balneazione e le acque che ne sono escluse, nonché la durata della stagione balneare”.
Quindi, in base a quanto si espone per legge, quel divieto sembra tutt’altro che legittimo.
In particolare il Comune di Anguillara ha decretato nell’affissione che: “Zona 1 – Via Reginaldo Belloni da piazza del Molo fino allo Chalet del Lago. La stagione ha inizio il 15 maggio e termina il 30 settembre. La balneazione non è consentita”, senza nessun apposito provvedimento regionale.
Già diversi cittadini si sono mossi per chiedere al Presidente del Consiglio Comunale, al Sindaco, all’Assessore e agli Uffici Tecnici competenti per materia di annullare l’Ordinanza Dirigenziale e, soprattutto, di verificare se lo sgombero forzato dei bagnati da parte della Polizia Zoofila sia realmente legittimo.
Aspettando aggiornamenti sulla questione, vi auguriamo una buona, ma non troppo divertente, estate ad Anguillara!
Benedetta Onori