Torna anche quest’anno la campagna ‘Ottobre Rosa’ contro i tumori al seno: durante tutto il mese, l’offerta della mammografia di screening verrà ampliata anche alle donne che non rientrano nei percorsi organizzati. L’appello che faccio è di aderire a questa campagna, perché non ci sono liste d’attesa e molto spesso il male lo si individua prima che questo si manifesti: è una campagna di screening che salva la vita. Nel Lazio tutto questo prima non c’era o non c’era in queste forme ma adesso c’è, perché stiamo cambiando la sanità e aver raddoppiato il numero delle lettere inviate è il più potente strumento per salvare la vita che si possa mettere in campo.
Il Lazio più forte nella prevenzione e nella lotte ai tumori. La percentuale di mammografie effettuate negli ultimi 3 anni è aumentata del 40%, quella dei tumori alla mammella scoperti e operati negli ultimi 3 anni è salita del 68%. Questo vuol dire che, grazie alla campagna di screening e all’accesso diretto (senza liste d’attesa) nel 2016 siamo riusciti a garantire una mammografia di screening a 142.039 donne in età target. E ciò ha significato che nel 2016 a quasi mille donne hanno scoperto di avere un tumore alla mammella e quindi sono state prese in carico dalle strutture regionali di riferimento.
Con ‘Ottobre rosa’ ancora più forti sull’obiettivo prevenzione. Durante tutto il mese, l’offerta della mammografia di screening verrà ampliata anche alle donne che non rientrano nei percorsi organizzati. Oltre ai centri di screening ci sono 45 strutture sanitarie che hanno aderito all’iniziativaper effettuare mammografie di prevenzione.
Crediamo profondamente nell’importanza di ‘Ottobre rosa’. La Regione si tingerà di rosa per tutto il mese di ottobre con il contributo di Acea. Inoltre, per veicolare al meglio il messaggio di una corretta diagnosi precoce, troverete in tutti i presidi sanitari interessati, opuscoli informativi e numeri verdi da poter contattare in caso di necessità non solo nel mese di ottobre ma sempre e non solo per il tumore della mammella, ma anche per il tumore della cervice uterina e del colon retto.
Dati positivi anche per le altre patologie oncologiche: grazie all’aumento degli inviti e delle adesioni, sulla cervice uterina passiamo da 332 casi diagnosticati del 2013 ai 417 del 2016. Su colon retto passiamo da 243 casi diagnosticati nel 2013 a 491 del 2016. Un successo che è anche il risultato delle politiche messe in campo in questi anni nella lotta ai tumori.
L’estensione dei programmi di screening oncologici. Anche con le linee di indirizzo relative ai tre programmi di screening gratuiti che la Regione offre tutto l’anno alle reti oncologiche, oltre alla gestione delle donne con alto rischio di tumore della mammella. Il Lazio è stata una delle prime regioni a recepire la direttiva del ministero della salute sui centri di senologia e ha già avviato il modello organizzativo di brest unit per assicurare la multidisciplinarietà dell’assistenza in una patologia così delicata.