Un calendario storico per ricordare “la fine di quella tragedia che fu la Grande Guerra attraverso episodi minori con i quali la parte migliore dell’uomo ha saputo superare la barriera della divisa e riaccendere, anche se per poco, il lume della speranza”. E’ stata la scelta dell’Associazione Nazionale Amici della Scuola di Artiglieria che sabato 2 dicembre a Bracciano, ha presentato il calendario storico 2018 e partecipato alla messa in onore di Santa Barbara. “Come negli anni precedenti abbiamo cercato di percorrere una diversa strada celebrativa – ha spiegato Nicola Tauro presidente dell’associazione – Sarebbe stato facile celebrare l’anniversario di una Vittoria che certamente coronò le aspirazioni di Patria. Festeggiare una vittoria però, vuol dire anche ricordare le sconfitte, amare quanto amara fu anche la vittoria in termini di sacrifici umani”.
Il calendario storico 2018
Dodici mesi accompagnati da immagini memorabili, dense di storia e di significato. Dalle cartoline alle allegorie e al ricordo degli amici a quattro zampe, che hanno combattuto al fianco degli eserciti di tutto il mondo; da foto che squarciano la tela del presente e che lasciano un retrogusto amaro e malinconico alle immagini di satira. “Cent’anni fa era ‘scoppiata’ la pace – scrive Marcello Ramognino, uno dei soci che ha lavorato alla realizzazione del calendario – Da una parte, quella dei vincitori, le campane suonavano a festa. Sul fronte opposto, rintocchi lenti, quasi funebri, ma comunque carichi di significato liberatorio”. Finita la guerra, accanto alle armi di nuova generazione erano comparsi il cinematografo, le macchine fotografiche, i giornali a grande tiratura gli scrittori e i giornalisti inviti di guerra. “Abbiamo cercato di trovare nel groviglio di fili spinati, lo stelo spinoso di una rosa, fiore simbolo di amore e di pace, che, proprio con le sue spine ci ricorda quanto sia difficile coltivare i due nobili sentimenti di amore e pace” continua Tauro.
Santa Barbara: modello di coerenza
Oggi, lunedì 4 dicembre si celebra Santa Barbara martire, patrona degli artiglieri, dei vigili del fuoco, della marina militare ecc. “La tradizione la invoca contro i fulmini, il fuoco e la morte improvvisa – ha spiegato il parroco durante la messa che ha preceduto la presentazione del calendario – Nata a Nicomedia nel 273, i suoi resti sono conservati nella cattedrale di Rieti. Si distinse per l’impegno nello studio e per la riservatezza, qualità che le giovarono la qualifica di «barbara», cioè straniera, non romana. La conversione alla fede cristiana di Barbara provocò l’ira del padre. La ragazza fu costretta a rifugiarsi in un bosco dopo aver distrutto gli dei nella villa del padre. Trovata, fu consegnata al prefetto Marciano. Durante il processo che iniziò il 2 dicembre 290 Barbara difese il proprio credo ed esortò Dioscoro, il prefetto ed i presenti a ripudiare la religione pagana per abbracciare la fede cristiana. Questo le costò dolorose torture. Il 4 dicembre, infine, fu decapitata con la spada del padre che morì colpito da un fulmine”.
Alessia Rabbai