12 Novembre, 2024
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“European Region Action Scheme for the Mobility of University Students”, il programma finanziato dall’UE

Il programma Erasmus, acronimo di European Region Action Scheme for the Mobility of University Students, è un
programma di mobilità studentesca finanziato dall’Unione europea che offre la possibilità agli studenti di muoversi
entro i vari Paesi Europei. Il nome del programma deriva dall’umanista e teologo olandese Erasmo da Rotterdam, che
viaggiò diversi anni in tutta Europa per comprenderne le differenti culture. Dal 2014, il programma ha assunto il nome
di “Erasmus+” per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport.
La “Corrado Melone” per la prima volta è stata ammessa ad un progetto di mobilità studentesca finanziato dalla
Comunità Europea ed ora siamo arrivati alla conclusione dell’esperienza relativa al progetto che ha coinvolto ben
cinque Nazioni: Turchia, Regno Unito, Polonia, Spagna e Italia. L’ultima mobilità si è svolta nel Regno Unito, nella
città di Waterlooville nella contea dell’Hampshire.
I nostri sei ragazzi sono stati protagonisti di workshop tematici, dedicati a questioni chiave per l’istruzione in
dimensione europea, quali il bullismo, cyber bullismo, rispetto delle diversità, multilinguismo, che hanno motivato e
suscitato il loro interesse. Parallelamente i docenti hanno partecipato a specifici meeting sulle competenze interculturali
civiche e sociali, sul pensiero critico e media literacy dei giovani e sulle competenze di base, con tavoli di lavoro che
hanno fornito un’ampia interfaccia fra le cinque nazioni europee partecipanti all’iniziativa. In questi due anni di vita del
progetto, il team dell’I.C. “Corrado Melone” ha potuto vivere interessanti esperienze metodologiche e didattiche
incentrate sulle nuove tecnologie, approfondendo ed ampliando strategie per contrastare la dispersione scolastica.
Ci sentiamo tutti altamente gratificati per la bella occasione di lavoro condiviso, che ha permesso di costruire un vero
‘ponte’ tra la nostra scuola e l’Europa, che ci ha consentito uno sviluppo professionale come docenti, attraverso
l’apertura al nuovo (inteso sia quali nuovi strumenti, metodi didattici, sia come nuovi contesti culturali) e che ha offerto
ai nostri ragazzi un dono: quello di conoscere diverse realtà sociali. Questo è stato il vero impatto del progetto
Erasmus+, il cui motto celebra “Cambiare vita, aprire la mente”.

Elisabetta Radicchi

Per due anni la nostra scuola ha partecipato ad un progetto “Erasmus+”, insieme ad altre cinque scuole straniere, due
provenienti dalla Turchia, una dalla Polonia, una dall’Inghilterra e una dalla Spagna. Il progetto ha avuto lo scopo di far
confrontare e scambiare diversi metodi didattici e riflettere su tematiche importanti quali bullismo, sicurezza stradale,
rispetto della natura e legalità.
Durante i due anni di progetto si sono svolti quattro incontri: due per i professori, nelle scuole Turche e in quella
Spagnola e due per gli alunni nella scuola Polacca e in quella Inglese.
Prima di recarci nelle scuole straniere, abbiamo però sostenuto, con l’aiuto dei professori coinvolti, degli incontri
preparatori, durante i quali abbiamo studiato e preparato dei lavori, un video, alcuni questionari da sottoporre ai nostri
compagni e relazioni relativi ai temi del progetto. Per i video abbiamo avuto l’aiuto “tecnico” di un papà, il signor
Ennio Negri.
Dopo la nostra esperienza a Katowice in Polonia, quest’anno ci siamo recati a Waterlooville, una cittadina nei pressi di
Londra dove siamo stati ospitati da famiglie del posto. Durante la permanenza abbiamo svolto attività di
socializzazione, di danza, di sport e origami, inoltre abbiamo visitato, oltre a Katowice e Waterlooville, anche Londra e
Portsmouth. Tutte queste attività avevano lo scopo di farci collaborare con ragazzi del luogo, ma anche con quelli
provenienti dalle algre Scuola partecipanti al progetto altri Paesi. Inoltre durante l’ultimo giorno della nostra
permanenza, abbiamo discusso di ciò che ci ha insegnato questa esperienza, ovvero collaborare con persone che non
avevamo mai visto prima e con abitudini diverse.
La nostra conoscenza della lingua inglese è migliorata notevolmente e questa esperienza ci ha resi più autonomi, più
responsabili, ha migliorato la nostra capacità di adattamento, ma soprattutto abbiamo fatto nuove amicizie. Avendo
frequentato alcune lezioni nella scuola e abbiamo potuto notare che, contrariamente che in Italia, soprattutto in
Inghilterra, sono molto frequenti episodi di violenza, anche se per gioco, fenomeno che nella nostra Scuola è inesistente.
Ma il sistema scolastico inglese, molto differente dal nostro, ha degli aspetti positivi: gli alunni cambiano aula per ogni
lezione, la ricreazione è più lunga e le lezioni iniziano più tardi.
Questa esperienza è stata fantastica, la porteremo con noi per sempre e speriamo che un giorno potremmo avere di
nuovo l’opportunità di ripeterla. Consigliamo a tutti di svolgere un’esperienza simile perché ti apre la mente, ti fa
conoscere nuove culture, differenze, posti e persone che ci hanno fatto crescere.

Alessandro Silvestri 3M, Flavia Santilli 3N, Alessio Cardone 3M, Marianna Frattari 3F, Alfredo Baldi 3D e Gianluca
Mogliè 3E

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