22 Dicembre, 2024
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Road to Venezia ’76 – 10. AMMORE E MALAVITA Manetti Bros.

di Marco Feole

La scommessa stravinta della 74ima edizione del Festival del Cinema di Venezia, si chiama Manetti Bros.

Potrai vederlo due, tre, quattro, dieci volte, oppure all’infinito, ma le sensazioni saranno sempre le stesse, Ammore e Malavita ti lascia senza parole. Anzi forse te ne lascia fin troppe, e non sai quale usare perché qualsiasi parola tu scelga forse non sarà mai abbastanza per descrivere quello che i Manetti riescono a mettere in scena. Per chi li conosce, per chi li ha sempre seguiti i due registi romani da sempre portavoce del Cinema indipendente a basso costo, non si stupirà davanti a questa loro ennesima perla, chi non li conosce esce dal Cinema innamorato perso.

In Ammore e Malavita i Manetti Bros. compiono un autentico miracolo audio-visivo. Fondono sotto forma di caricatura il classico gangster movie, l’action americano, la commedia, il dramma, e il sentimentale. Tutto interamente con il loro inconfondibile stile, raccontandolo in forma musicale, un genere totalmente inesistente in Italia, un musical con un ritmo incessante.

In 2 ore e un quarto di sceneggiata napoletana all’ennesima potenza, buttano dentro tutto ciò che loro amano del Cinema, da 007 a Matrix, fino ad arrivare a Tarantino e omaggiare Romero. Sono due ore continue di citazioni, colpi di scena e trovate geniali, mostrando l’enorme cultura cinematografica dei Manetti (se non sai nulla di Cinema un film cosi non lo fai). Anche quando dovresti vivere una scena in maniera seria loro riescono a renderla surreale, e farti ridere, ma ridere davvero!

E forse è proprio questa la parola chiave che descrive di più il film: “surreale”. Inutile anche dire quanto il film a livello tecnico sia incredibile. Alcuni movimenti di macchina come la scena iniziale, le inquadrature mai banali, le profondità di campo, le bellissime musiche legate ai testi e una fotografia incantevole che rende Napoli perfettamente per quella che è, solare!

Attori in stato di grazia dal primo all’ultimo, Buccirosso forse mai così bravo, Claudia Gerini “esageratamente” perfetta, Serena Rossi come sempre impeccabile (protagonista di una scena in corsia d’ospedale che merita da sola il prezzo del biglietto). Si esce dal Cinema euforici con la voglia ancora di cantare e ballare.

Ammore e Malavita per me non doveva addirittura vincere a Venezia, doveva arrivare diretto in America, a far capire anche agli americani che in Italia il Cinema VERO siamo ancora capaci di farlo! Perché questo è Cinema allo stato puro!

Viva il Cinema Italiano che ha coraggio, che sperimenta. La comicità che non ha retorica ma solo originalità!

Viva il Cinema, viva Ammore e Malavita, viva i Manetti Bros.!!

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