Avviati i lavori di messa in sicurezza di Via della Rena a Trevignano, fortemente ammalorata a causa dall’apparato radicale delle alberature presenti lungo la strada.
I lavori prevedono la fresatura del manto stradale, il rifacimento della massicciata stradale e la realizzazione del tappetino di usura, il rifacimento della segnaletica stradale verticale e l’adeguamento degli attraversamenti pedonali rialzati.
Tutto ciò, però, ha reso necessario l’abbattimento degli alberi presenti nella zona di intervento, in quanto una perizia tecnica ha evidenziato un rischio di instabilità delle alberature presenti, ormai al termine del loro ciclo vitale. Gli alberi in questione, infatti, presentano “elementi macroscopici di criticità e perciò risultano ricadere in una classe di rischio elevato.. la gran parte dei soggetti arborei è caratterizzata da uno stato di vigoria mediocre da chiome asimmetriche con seccumi diffusi…le piante sono caratterizzate da una altezza significativa e da chiome ampie che risultano sottoposte a sollecitazioni e a momenti flettenti per l’esposizione ai fenomeni ventosi che aggravano notevolmente il rischio d caduta delle stesse”. “Risulta pertanto opportuno provvedere all’abbattimento dei soggetti di pino domestico in esame, all’abbattimento di una alberatura di platano completamente secca e alla potatura di un soggetto arboreo di eucalipto”.
Non mancano, però, le proteste da parte di alcuni cittadini, che segnalano come questo intervento da parte del Comune non sia necessario, sostenendo che “l’abbattimento di alberature secolari in corso lungo via della Rena sembrerebbe in netta discordanza con le direttive di tutela ambientale del parco in cui Trevignano ricade. Le alberature, inoltre, apparivano sane e ben potate, erano fonte di decoro del lungolago nonché di ombreggiatura gradevole e naturale per i periodi estivi”.
Il Comune di Trevignano ha fatto comunque sapere che “saranno abbattute 23 alberi, ma verranno contemporaneamente sostituite con circa 120 nuove essenze arboree autoctone di leccio, al fine di ripristinare il verde esistente”. “La scelta dell’Amministrazione è stata sofferta ma obbligata, in quanto si è dovuto tener conto e valutare la preminenza dell’interesse pubblico per la sicurezza dei cittadini”.
Erica Trucchia