Venerdi 10 maggio 2019 alle ore 18:00
Museo Civico – Sala del Camino
presentazione del nuovo volume
Storia dei Mediterranei dal tardo medioevo al 1870
Ed. Edizioni di Storia e Studi Sociali
Saranno presenti
Ivana della Portella, Assessore alla Cultura del Comune di Santa Marinella
Massimo Cultraro, ricercatore CNR Catania e docente unipa
Flavio Enei, direttore Museo della Navigazione Antica di Santa Severa
Carlo Ruta, saggista e storico del Mediterraneo
presentano
Gaspare Baggieri coordinatore Museo Nazionale dell’Alto Medioevo Roma Pino Blasone scrittore e studioso del mondo orientale
Maurizio Gentilini Consiglio Nazionale delle Ricerche Roma
Elisabetta Mangani già funzionario Museo Nazionale L. Pigorini
Tredici studiosi di alto profilo, italiani ed esteri, trattano di una vicenda lunga, dall’antichità all’età moderna, indagandola con metodologie avanzate e innovative. Essi cercano di interpretare le ragioni e i progetti di civiltà di un mondo che in realtà è un insieme di mondi, di un Mediterraneo che è la somma sorprendente di tanti Mediterranei. Ne esce uno scandaglio inedito lungo la storia dei popoli, attraversato da percorsi di tipo interdisciplinare, che intendono fare pienamente i conti con i bisogni di conoscenza del nostro tempo. La vicenda dei popoli mediterranei raccontata da prospettive inusuali. È il progetto inaugurato da Edizioni di storia e studi sociali con il primo volume della Storia dei Mediterranei, che ha suscitato un interesse inaspettato, in Italia e all’estero. È la ricerca, pluridisciplinare, di nuovi paradigmi storiografici, che sottopongono a una serrata ricognizione un Mediterraneo dagli orizzonti aperti, mosso da progetti di civilizzazione e culture, materiali e intellettuali, che hanno esercitato spinte e influenze decisive nella storia umana. E sull’onda di questo inizio fecondo è in fase di uscita il secondo volume dell’opera, dedicato a Popoli, culture e scoperte dal tardo Medioevo al 1870. In questo nuovo libro, di circa 500 pagine, che si dipana dalle fratture storiche che aprirono alla modernità, vengono passate al vaglio aspetti determinanti di questo periodo lungo, con un serrato scandaglio di aspetti spesso scarsamente presenti negli esiti delle storiografie novecentesche. Si pensi ai rapporti tortuosi ma spesso anche fecondi tra mondi religiosi, alle zone d’ombra e di mediazione nei rapporti tra Occidente e Oriente, alle comunicazioni travagliate e tuttavia non secondari tra l’Europa e la sponda africana. Si pensi, poi, alle vicissitudini delle tecniche nautiche, dalla bussola alla macchina a vapore, passando per l’àncora, e ai modi in cui l’Europa occidentale, dopo le grandi scoperte del XV e XVI secolo, andò inventando, modellando e stabilizzando le «sue» Americhe. Si tratta in sostanza di percorsi obliqui, ricchi di prospettiva, che tendono a slargare l’orizzonte degli studi, con il contributo di un team di storici e archeologi di profilo altissimo, di vari Paesi.
Chi sono allora questi studiosi e quali sono gli argomenti da loro investigati nel secondo volume? Eric Rieth, direttore emerito del CNRS Francese e docente alla Sorbona di Parigi, tratta di navi e tecniche nautiche nel Mediterraneo dal Medioevo all’età moderna, fornendo una lettura incrociata tra dati archeologici e fonti scritte.Francesco Tiboni, storico della navigazione e archeologo navale focalizza la cantieristica di navi e barche al tempo delle Repubbliche marinare. Renato Gianni Ridella, membro del Laboratorio di Storia Marittima e Navale dell’Università di Genova, tratta di mercanti di cannoni e di produzione di artiglierie per la difesa del naviglio commerciale nel Mediterraneo del XVI secolo.Irena Radić Rossi, docente dell’Università di Zadar, in Croazia, insieme a Mauro Bondioli e Mariangela Nicolardi ricostruisce le storie curiose di una nave veneziana, la Gagliana grossa (1567-1583).Luca Lo Basso, docente di Storia navale all’Università di Genova, si occupa di traffici mediterranei, investigando soprattutto i commerci di corallo e spezie tra Genova, Marsiglia, Livorno e Alessandria d’Egitto alla fine del XVI secolo. Carlo Ruta, saggista e storico del mondo mediterraneo, argomenta sull’Europa mediterranea e le rivoluzioni della modernità, tra scoperte geografiche e innovazioni tecnico-scientifiche. Massimo Cultraro, ricercatore di IBAM-CNR e docente di paletnologia all’Università di Palermo, muove «alla ricerca del Labirinto: umanisti, viaggiatori ed antiquari a Creta tra Medioevo e Rinascimento».Franco Cardini, storico, docente universitario e scrittore, tratta di Cristianità e Islam tra la battaglia di Lepanto e l’assedio di Vienna (1571-1683).Emiliano Beri, docente di Storia moderna all’Università di Genova, interviene sulle attività di contrasto verso i corsari barbareschi: una guerra permanente nel Mediterraneo di età moderna.Flavio Enei, direttore del Museo del Museo Civico di Santa Marinella “Museo del Mare e dalla Navigazione Antica”, definisce alcuni passaggi essenziali della storia moderna di Santa Severa, antico scalo portuale della «spiaggia romana». Deborah Cvikel, docente all’Università di Haifa e al Leon Recanati Institue for Maritime Archaeology investiga i relitti del periodo Ottomano ad Akko, in Israele.Stefano Medas, direttore dell’istituto Italiano di Archeologia e Etnologia Navale di Venezia, muove alla ricerca dell’ancora perfetta: il Trial of Anchors all’Arsenale di Sheerness nel 1852.Maurizio Brescia, storico della Marina italiana e direttore della rivista «Storia militare» si occupa infine della battaglia di Lissa (1866), focalizzandone soprattutto le rappresentazioni iconografiche coeve, in Italia e nell’Impero austroungarico. |