Terzo appuntamento del “Festival Popolare Italiano, che alla sesta edizione si conferma come vera e propria officina creativa della Capitale, diretta da Stefano Saletti, un laboratorio di idee in cui artisti della scena italiana – e non solo – fanno conoscere la forza di una tradizione musicale che si rinnova continuamente e mantiene intatto il suo fascino.
Domenica 12 maggio alle ore 11.30 è la volta di Elva Lutza & Ester Ester Formosa. Il duo sardo formato da Nico Casu (tromba) e Gianluca Dessì (chitarra) incontra la cantante catalana Ester Formosa in un progetto che è un vero viaggio nella musica tradizionale di varie regioni dell’Europa: Balcani e Sardegna in primis, ma anche sud-italia e isole britanniche. Una rielaborazione in cui musica popolare, jazz, musica contemporanea si ritrovano ad essere “parenti acquisiti” e danno vita a una performance assolutamente originale dove convivono la doina rumena, il ballu tundu, la gavotta bretone e mille altri input musicali, fra cui, ovviamente l’improvvisazione.
Il ritorno degli Elva Lutza (Nico Casu e Gianluca Dessì), questa volta in compagnia di una delle grandi interpreti della canzone catalana: la cantante e attrice Ester Formosa. Sulla scena da trent’anni, Ester vanta una discografia di sette titoli, alcuni con il grande chitarrista Toti Soler e altri con i testi di Jordi Guardans e del padre Felìu Formosa, probabilmente il più grande letterato di lingua catalana vivente.
Gli Elva Lutza sono una delle realtà più interessanti della musica in Sardegna: vincitori del premio Andrea Parodi nel 2011, hanno già pubblicato due dischi di buon successo di critica e pubblico; la loro musica è un inusuale mix di tradizione, improvvisazione di stampo jazz e canzone d’autore.
Il progetto Ester Formosa/Elva Lutza ha da poco realizzato un disco intitolato “Cancionero”: brani in catalano, in sardo, in castigliano, in italiano e in antico sefardita. Il cd con distribuzione internazionale (Felmay) è uscito il 25 ottobre scorso.
Nel frattempo il trio si è esibito in importanti festival in Italia, Francia, Inghilterra (per la rassegna “Listen to the World” a Londra), Spagna (a Barcellona, al Festival “Tradicionarius”) e, naturalmente, in Sardegna.
BIOGRAFIA : La passione comune per la musica popolare, frequentata per oltre due decenni, come musicisti, studiosi e appassionati, ha portato all’incontro fra Nico Casu, trombettista e cantante già collaboratore, fra gli altri di Daniele Sepe, Nuova Compagnia di Canto Popolare e Roberto de Simone e Gianluca Dessì, chitarrista dalle varie esperienze in ambito etno-folk (è da cinque anni chitarrista dei Cordas et Cannas, storica formazione sarda)
Il nome del duo, che ha anche una sua incarnazione più “estesa” e “festaiola”, può richiamare il nome di qualche antica diva della canzone dei paesi del socialismo reale, come agli stessi componenti del duo piace far credere, ma è invece un nome sardo: “elva lutza” è l’erba magica, l’erba delle fate.
Il risultato dell’impasto fra due musicisti così diversi per esperienze e approccio è un vero viaggio nella musica tradizionale di varie regioni dell’europa (Balcani e Sardegna in primis, ma anche sud-italia e isole britanniche); lo spirito non è certamente quello del revival, o semplice riproposta, ma una rielaborazione in cui jazz, musica contemporanea e musica popolare si ritrovino ad essere “parenti acquisiti” e diano vita a una performance assolutamente originale dove possano convivere la doina rumena, il ballu tundu, la gavotta bretone e mille altri inputs musicali, fra cui, ovviamente l’improvvisazione.
Il repertorio è equamente diviso fra brani di composizione originale e altri di matrice folclorica.
Il disco, battezzato semplicemente “Elva Lutza”, ha visto la luce la scorsa estate pubblicato da S’Ardmusic, e offrirà una panoramica dei diversi stili e generi che il duo affronta, dalla musica sarda di origine tradizionale, all’esplorazione di diverse culture musicali, balcani in primis, alle canzoni di propria composizione, in sardo logudorese e in dialetto sassarese-turritano.
L’incisione, nell’ossatura un lavoro in duo, ha visto la partecipazione di numerosi ospiti.
Gli Elva Lutza sono i vincitori del Premio Parodi 2011, una vittoria accompagnata da uno straordinario successo di pubblico e dall’unanime consenso da parte della qualificata giuria del premio. Questo consenso ha prodotto alcune illustri collaborazioni che hanno visto la luce sul cd, e sul palcoscenico. Fra queste la cantante sarda Elena Ledda, la catalana Ester Formosa, il decano della world music italiana Kaballà.
Il primo cd di Elva Lutza è uscito nell’estate 2012 per la S’ArdMusic (distribuzione Egea per tutta Europa). Il disco, consegue un brillante quarto posto al Premio Loano, unico premio Italiano per la discografia Folk e riceve unanimi recensioni nella stampa specializzata italiana e internazionale.
Nel 2012 nasce anche il progetto Limbas, che gira l’Europa e che vede collaborare gli Elva Lutza con importanmti musicisti e cantanti di altre zone d’Europa, Irlanda, Provenza, Catalogna, Paese Basco, Sicilia e Friuli.
Nel 2013 viene commissionato il progetto “Est Torrende su Beranu”, una vera opera-folk dedicata alla figura dell’artista di Padria Gavino Delunas e degli altri martiri Sardi dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Il concerto vieme eseguito in importanti teatri della Sardegna e per ben due volte a Roma con il patrocinio dell’A.N.P.I. e della F.A.S.I. (Federazione Circoli Sardi).
Nell’autunno 2014 esce “Amada”, collaborazione con il cantante occitano Renat Sette; il cd, decisamente più folk rispetto al precedente, corrobora l’attività “live” del trio in Europa e riceve il Premio Mario Cervo come miglior disco sardo dell’anno e bissa il quarto posto al premio Loano.
Dopo un paio di anni dedicati allo sviluppo dei progetti con Renat Sette e con Ester Formosa, situazioni ancora esistenti e vive, Elva Lutza si ripresenta nella formazione originale in duo con un repertorio rinnovato che fa da preludio ad un nuovo disco uscito a settembre 2018.
“Tradizione sarda, blues e improvvisazione, uniti ad anni di mestiere, ne fanno una delle realtà più intriganti della nuova scena isolana” (W.Porcedda, La Nuova Sardegna)
“Qualità stupefacente: Pathos e Silenzio. Meravigliosi” (M.Mangiarotti, Il Giorno)
“ Una proposta minimale e accattivante, forte di una rara capacità di comunicare (R.G. Sacchi, Folk Bulletin)
“La vera promessa della musica glocale italiana; da buoni sardi, la manterranno” (Dario Zigiotto, CCM)
Teatro Villa Pamphilj
Villa Doria Pamphilj Via di San Pancrazio 10 – P.zza S. Pancrazio 9/a, 00152 ROMA
Orario segreteria: dal martedì alla domenica dalle 10,00 alle 18,00
Info e prenotazioni teatro: tel. 06 5814176 dal martedì alla domenica – promozione@teatrovillapamphilj.it