CHIUSE LE TERME DI STIGLIANO. A RISCHIO 80 DIPENDENTI
Dopo duemila anni il M5S è riuscito in un’impresa, far chiudere un impianto termale di eccellenza del Lazio, quello di Stigliano, che richiamava ogni anno centinaia di turisti. Terme, vale la pena ricordarlo, che venivano utilizzate fin dai tempi degli estruschi e dei romani. L’atto di diniego all’autorizzazione ambientale e la cervellotica interpretazione del testo unico ambientale del 2006 da parte della Città Metropolitana di Roma Capitale, guidata dal M5S, è assurdo e va immediatamente rivisto prima che si pronunci il Tar il 13 luglio. Sedici persone occupate nell’impianto termale sono già in cassintegrazione. E altri 60 lavoratori dell’indotto rischiano di fare la stessa fine. Come Regione, e di questo ringrazio il presidente della commissione attività produttive Maselli, non siamo stati a guardare. Abbiamo esaminato in via d’urgenza le proposte avanzate da Federterme e dai sindaci dei territori limitrofi, coinvolto le strutture regionali sanità e attività produttive. E avviato un iter per riesaminare il decreto 152 e scongiurare così i rischi sull’intera attività termale del Lazio che rischia di essere coinvolta in tutta questa assurda vicenda. Siamo di fronte a un serio rischio per l’occupazione e l’economia dell’intera Regione. La Città Metropolitana si fermi.
Lo dichiara il consigliere regionale del Pd Lazio, Michela Califano