23 Dicembre, 2024
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Europee: si vota domenica 26 maggio dalle ore 7 alle ore 23

Un appuntamento importante per il futuro di 400 milioni di cittadini e delle nuove generazioni

 

Europee: si vota domenica 26 maggio dalle ore 7 alle ore 23

 

Le Elezioni Europee 2019 coinvolgono più di 400 milioni di cittadini in tutta Europa tra il 23 e il 26 maggio 2019.

In Italia si vota domenica 26 maggio dalle ore 7,00 alle ore 23,00. Possono votare tutti coloro che sono iscritti al registro elettorale del proprio Comune di residenza e che abbiano compiuto 18 anni.

Dal 1979 e per la nona volta, ciascun cittadino può  eleggere direttamente i rappresentanti al Parlamento di Strasburgo, che resteranno in carica per cinque anni.

E’ molto importante esprimere il proprio voto, in quanto il Parlamento insieme alla Commissione europea e al Consiglio dell’Unione europea, è responsabile dell’attività politica e legislativa dell’UE, stabilendo leggi che verranno recepite nella legislazioni nazionali, oltre a decidere come investire le risorse disponibili, che appartengono a tutti i cittadini.

Inoltre il voto europeo di quest’anno sembra avere una valenza ‘politica’ molto più ampia rispetto alle scorse elezioni, in quanto contraddistinto dalla progressiva ascesa di un gruppo di partiti nazionalisti ed euroscettici in diversi Paesi dell’Unione, che vogliono riportare il dibattito indietro nel tempo.

In questa tornata elettorale dovevano essere in totale 705 i parlamentari eletti, per la prevista uscita del Regno Unito dall’UE (marzo 2019), che però non è ancora avvenuta, quindi il numero di seggi da assegnare resta di 751.

Il numero di deputati di ogni Stato membro dipende dalla popolazione di ciascuno Stato,  si va da un minimo di 6 (Cipro, Estonia, Lussemburgo e Malta) a un massimo di 96 deputati (Germania). La quota italiana è aumentata, passando da 73 a 76 deputati.

l’Italia viene divisa in cinque circoscrizioni elettorali: Nord-occidentale (circ. I), nord-orientale (circ. II), centrale (circ. III), meridionale (circ. IV), insulare (circ. V).

I candidati si presenteranno divisi in liste elettorali dei principali partiti nazionali che potranno avere una ‘versione europea’ del proprio simbolo.

Votare è semplice, il voto di lista si esprime tracciando sulla scheda un segno sul simbolo della lista prescelta. E’ possibile ma non obbligatorio, esprimere da uno a tre voti di preferenza per i candidati compresi nella lista votata, a patto che non vadano tutti a candidati dello stesso sesso, pena l’annullamento della seconda e della terza preferenza.

Una volta eletti, i deputati di ciascuna lista nazionale si riorganizzano in base ai gruppi parlamentari del Parlamento europeo. Si tratta di un passaggio importante in quanto a partire dal 2014, ciascun gruppo nomina il proprio candidato alla presidenza della Commissione europea (“Spitzenkandidat”), figura chiave nella ‘governance’ europea.

L’UE è spesso percepita distante dalla nostra quotidianità quando invece i rappresentanti che sceglieremo in Parlamento saranno chiamati a legiferare su aspetti che riguardano la vita tutti i giorni, come ad esempio: la tutela e la protezione dei consumatori, la sicurezza alimentare, i trasporti, l’ambiente, l’energia, la salute, la cultura, l’istruzione, la formazione, il commercio, la concorrenza, la ricerca e l’innovazione, l’agricoltura e la pesca, lo sviluppo regionale, oltre alla difesa dei diritti umani sia in Europa che nel mondo.

Si tratta insomma di un appuntamento importante quello che ci attende alle urne il prossimo 26 maggio, per il futuro nostro e delle generazioni a seguire, e perché questa volta potrebbe esserci in gioco l’esistenza stessa dell’Unione Europea così come la conosciamo, ispirata ai valori di democrazia e cooperazione.

 

Maria Antonella Procopio

 

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