L’Agone Nuovo ritiene, che specie nell’attuale fase d’informazione spesso contraddittorie o confuse, sia bene ricordare taluni passi decisivi per la formazione della nostra Repubblica:
- in primis nei giorni 2 e 3 giugno del 1946 si tenne il referendum costituzionale Repubblica o Monarchia, quindi con la fine della 2a guerra mondiale e dopo la caduta del fascismo; piccola nota: le donne votarono per la prima volta nel corso delle elezioni amministrative del marzo e aprile 1946 e, successivamente, per il referendum Monarchia/Repubblica. La Corte di Cassazione dichiarò il 18 giugno la nascita della Repubblica Italiana, e l’11 giugno venne stabilito che fosse festeggiato come giorno festivo e 1° giorno della Italia repubblicana.
- La prima celebrazione della Festa della Repubblica Italiana avvenne il 2 giugno 1947, e piccola curiosità nel 1961 la celebrazione principale non ebbe luogo a Roma ma a Torino prima capitale dell’Italia unita.
Perché queste notazioni?
Nonostante si parli di globalizzazione per rispondere alle pressanti regole del mercato economico che vede la formazioni di holding in tutti i settori, molte sono le spinte nazionalistiche in netto contrasto con un mercato sempre più aggressivo. L’Europa Unita si sta allontanando sempre più dallo spirito dei suoi fondatori e nonostante possa essere sicuramente il secondo o terzo polo industriale mondiale, non riesce ad avere una voce unica per quanto attiene una politica unica sulle questioni internazionali, e con un po’ di pessimismo su nulla.
Non si tratta di essere stupidamente nazionalisti e voler rincorrere una politica autarchica, ma sicuramente una maggiore attenzione a quanto i nostri padri hanno realizzato con il loro lavoro e la loro vita è obbligatoria.
Quali azioni sono necessarie? Sicuramente un impegno delle scuole a insegnare la storia non come una serie di guerre, ma ponendo attenzione sulle cause delle guerre e le loro implicazioni socio/economiche. Ricordiamo che la scuola getta le fondamenta per le generazioni future e qui che la nostra Associazione vede concretizzarsi una delle principali linee di attività.
La nostra storia ci dovrebbe insegnare che l’Italia nata con l’unità del 1861 era fino ad allora una serie di statarelli molto importanti per la cultura, ma senza quasi peso per strategie economiche. La posizione geografica della nostra bella penisola troppo spesso è stata determinante per guerre, ma ora se vogliamo progredire nello sviluppo e dare un futuro ai nostri figli dobbiamo essere contrari a qualunque politica di separazione tra le nostre regioni rispettando appieno ciò che recita la nostra Costituzione.
In conclusione ricordiamo che il 2 giugno è una festa di tutti gli italiani, quindi celebriamo questa giornata nel ricordo ma anche con un impegno a nel proseguire il cammino verso un futuro di miglioramenti.
L’Associazione Culturale L’Agone Nuovo e la Redazione Lagone