di Marco Feole
Presentato fuori concorso alla 75ima edizione del Festival di Venezia. Roberto Andò torna, e dirige Micaela Ramazzotti, Alessandro Gassman, Laura Morante e Renato Carpentieri.
Valeria Tramonti è la segretaria del produttore cinematografico Vitelli. Vive ancora vicino casa della madre ed è innamorata dello sceneggiatore Pes, per il quale scrive non essendo accreditata i soggetti di cui poi lui si prende completamente il merito. Un giorno Valeria conosce un anziano sconosciuto e misterioso di nome Rak, che le offre una storia da trasformare in film, a patto che come sempre non sia lei a comparire come autrice. Tutto questo inevitabilmente travolgerà la sua riservata vita.
Roberto Andò, regista teatrale di grande cultura, dopo il David alla miglior sceneggiatura per “Viva la libertà”, torna su un tema da lui ben conosciuto, quello delle identità molteplici, partendo da un fatto di cronaca geograficamente a lui vicino. La sua regia difficilmente delude, attraverso immagini sempre gradevoli e dirigendo gli attori con ottima personalità, per nulla semplice vista la mole importante dei nomi presenti tra gli interpreti in questo caso. Alessandro Gassman, Micaela Ramazzotti, Laura Morante, Antonio Catania e un sublime come sempre Renato Carpentieri danno vita ad una commedia mista ad un thriller, intrecciato con una storia d’amore, nel mondo dell’Arte, dal gusto rétro. Citando palesemente “Viale del tramonto” e omaggiando non poco la storia del Cinema e quelle persone che i film li pensano e li amano.
Un film per il grande pubblico in senso numerico, un ennesimo tassello di Andò nella volontà di scendere dal sofisticato alla commedia popolare. Lo distacca dal resto però, una sceneggiatura di un livello superiore rispetto a ciò che subiamo costantemente nel nostro Cinema negli ultimi anni a livello di commedia. Non che ci voglia molto, è vero. Ma un film intelligente, capace anche di divertire.
Una nuova strada di Roberto Andò, che a questo punto speriamo possa continuare.