MASSIMO TROISI: IL RICORDO, A 25 ANNI DALLA SCOMPARSA
di Marco Feole
Forse per nessun altro film al mondo, solo parlarne mi fa venire il groppo alla gola, come per “Il Postino”.
Forse perché quella fu la sua ultima e incredibile interpretazione, perché fu la sua ultima poesia, il suo ultimo saluto malinconico, il suo personale testamento a tutti noi, o molto più semplicemente perché è un film straordinario e al quale lui teneva tantissimo. Per il quale ha speso davvero fino all’ultimo le sue forze.
Mario Ruoppolo è un umile pescatore che diventa il postino del famoso poeta Pablo Neruda. È un uomo semplice, povero e di sentimenti genuini. Dopo qualche tempo stringe amicizia con il poeta e si innamora di Beatrice, che conquisterà declamandole poesie del suo amico Neruda.
C’era tutta la sua anima in quel personaggio, tra le righe di un film che portava con se la delicatezza e la poesia di un artista incredibile.
“Andiamo in America con questo film!”, disse una volta orgoglioso. È vero, ci sei stato Massimì, ci hai portato in America.
Il 4 giugno 1994 Massimo se ne andò solo pochissime ore dopo la fine delle riprese. La realtà è che da 25 anni ormai, non ci siamo ancora stancati di essere tutti quanti come quelle reti dei pescatori, che Tu definivi tristi.
Pensavo fosse Amore, invece eri molto di più. Eri Massimo Troisi.