Ad oggi ancora nessuna risposta alla richiesta di accesso agli atti presentata in merito all’Ordinanza sindacale n. 61 del 22.05.2019.
Sono trascorsi, infatti, dieci giorni durante i quali l’Amministrazione aveva il dovere di rilasciare i documenti formalmente richiesti dai Consiglieri comunali. Ma nulla! Nessuna risposta.
Dunque ancora non siamo in possesso, come forze politiche di centro-sinistra, ma anche come semplici cittadini, delle relazioni e dei documenti sulla base dei quali la Sindaca ha deciso la chiusura del plesso scolastico di Via Verdi.
Non riusciamo ad individuare le ragioni che motivino la scelta dell’Amministrazione comunale di secretare questi documenti che, ribadiamo, sarebbero già dovuti essere resi pubblici, perché vi è un oggettivo interesse comunitario agli stessi.
C’è la volontà di non divulgare qualche informazione o v’è un’indagine in corso?
Facciamo un ulteriore, ultimo appello all’Amministrazione comunale chiedendo per la seconda volta di procedere alla convocazione di una commissione tecnica composta da tutti i soggetti che possano, in queste specifiche circostanze, fornire appoggio, soluzioni e fondi, dal Ministero alla Regione Lazio, dalla Città Metropolitana al Provveditorato.
Ribadendo, inoltre, la nostra piena e totale collaborazione e disponibilità a renderci partecipi delle eventuali soluzioni emergenziali per assicurare il corretto svolgimento delle lezioni per il prossimo anno scolastico e soprattutto per individuare l’iter economico ed organizzativo necessario per far fronte a questa emergenza collettiva.
La questione è di assoluta importanza per tutta la comunità, ci auguriamo che si opti per affrontare il problema in modo collegiale e nel più breve tempo possibile, soprattutto perchè le tempistiche per una soluzione alternativa al plesso scolastico sono tutt’altro che sbrigative e si rischia di non essere pronti per l’inizio del prossimo anno scolastico.
E’ in gioco uno dei diritti fondamentali della nostra società che fa parte della nostra cultura e che venendo meno crea precarietà ai genitori ma soprattutto priva i bambini di un elemento fondamentale per la loro crescita e occorre, per questo, agire collegialmente e immediatamente.”