di Marco Feole
Il secondo film di Jennifer Kent, in concorso e vincitore del premio speciale della giuria a Venezia 75.
Clare è una giovane donna irlandese, siamo in Tasmania nel 1820 e sta scontando una pena da tre anni al servizio del tenente Hawkins. Lo stesso, che in attesa di promozione, una notte toglierà a Clare tutto, abusando di lei. Marito, figlia e dignità. Data ormai per morta, la giovane decide di prendersi la sua vendetta insieme a Billy, un aborigeno tasmaniano, cavalcando in lungo e in largo in un viaggio quasi interminabile, dove la speranza sembra la prima a morire sin da subito.
Dopo “Babadook”, che da appassionato a me non convinse, la Kent non abbandona il Cinema di genere e affronta un dramma dal sentore Horror meglio classificato come “rape and revenge”. Uno dei generi più abusati, dove c’è una vittima, in questo caso una donna, che subisce una durissima violenza e si vendica in maniera atroce di tutti quelli che ne sono stati la causa. Una struttura narrativa che segue una linea ben precisa, senza allontanarsi mai dai un genere che spesso rischia di risultare scontato e prevedibile. La bravura di Jennifer Kent in questo caso però, in parte risiede proprio nel tentativo di uscire dal copione e distaccarsi da queste regole. Senza complicare nulla e soprattutto senza limitarne la violenza, decisamente ben presente, come l’impatto emotivo. Lo fa soprattutto dando risalto al rapporto tra uguaglianza e incontro culturale di due minoranze di quell’epoca, donne e aborigeni, privi del diritto di dignità e non solo.
Una storia che non emana sicuramente originalità nella sua struttura, ma nulla può sicuramente togliere una certa capacità narrativa, oltre che nozioni psicologiche ad una regista che solo al suo secondo film, mostra spunti davvero interessanti. Uno su tutti, il voler rappresentare i suoi personaggi accostandoli ad elementi naturali. Lei un usignolo, per la purezza e il bel canto, lui un merlo nero, desideroso di libertà.
Un racconto di rivincita femminile, e un evitabile scambio dei ruoli.