A SPASSO PER TREVIGNANO
Sì, lo so, non è una meta particolarmente esotica per noi abitanti del territorio Sabatino, ma
1) è sempre un piacere tornarci, in special modo d’estate
2) c’è una mostra piuttosto interessante al Museo Civico
E quindi domenica scorsa mi sono armata di entusiasmo, di un vestito estivo e di una bottiglietta d’acqua in borsa. Non vi serve altro.
Lo splendido e curatissimo lungolago è rallegrato dalla presenza di numerosi stand, per il consueto mercatino allestito a fine settimana alterni.
La passeggiata è d’obbligo, ma io punto al palazzo comunale che domina la piazza del molo e che ospita la sede del Museo Civico Etrusco – Romano “Gregorio Bianchini” , così chiamato in onore del suo fondatore e direttore.
Il Museo, aperto nel 1964 come Antiquarium comunale, diventato Museo Minore nel 1985 ed infine Museo Civico nel 1997, ospita in pianta stabile i ricchi corredi funebri di due famiglie, gli Annesi Piacentini e i Flabelli. Le tombe di queste famiglie, scoperte durante degli scavi svoltisi negli anni 60, si trovavano nella zona della necropoli dell’Olivetello, appena fuori dalla cittadina. La collezione, esposta in maniera sobria ed elegante e soprattutto di facile accesso e comprensione per chiunque grazie alle guide ed ai dettagliati cartelli informativi, presenta un’incredibile quantità di oggetti affascinanti. Esposti nelle teche si possono ammirare anfore e vasi, alcuni con incredibili decorazioni che ritraggono la fauna lacustre o addirittura motivi orientaleggianti. Ci sono poi oggetti per la cucina, ampolline e contenitori per la toeletta, gioielli e accessori in vari materiali come argento, bronzo, ferro e oro. Personalmente sono rimasta affascinata in particolar modo dai resti di un calesse e di un cocchio. Per non parlare della tomba in pane di terra in cui è perfettamente visibile lo scheletro di un guerriero sepolto con il suo corredo delle armi. Di fronte alla tomba si trova la teca contenente il simbolo del Museo Civico: un flabello di bronzo sbalzato risalente al VII secolo a.C. All’uscita si viene salutati dalla pura bellezza di un cippo marmoreo di epoca romana che reca un bassorilievo con tralci e grappoli di uva.
Ma in questi giorni c’è qualcosa di più da ammirare.
Lo scorso 22 giugno è stata inaugurata la mostra dal titolo “Goya e le Muse”, un evento straordinario che permette ai visitatori del museo di ammirare alcune spettacolari incisioni del pittore spagnolo (di proprietà di un privato che le ha prestate a scopo benefico) integrate negli stessi spazi in cui sono normalmente esposti i reperti etruschi e romani, creando un effetto strano e impensabile, ma che funziona. E tra i Capricci e le Tauromachie di Francisco Goya potrete ammirare anche una piccola, imponente opera di Rembrandt.
L’ingresso al museo solitamente è gratuito, ma la mostra sostiene un’iniziativa benefica quindi dovrete mettere mano al portafogli e sborsare l’esorbitante cifra di 5 euro, cifra con la quale contribuirete al progetto Arte e Solidarietà, giunta alla seconda edizione, e che tramite l’amministrazione comunale raccoglie fondi in favore della Africa Project, onlus che da vent’anni combatte la piaga della diffusione del virus HIV in Kenya.
La mostra sarà aperta al pubblico sino al prossimo 29 settembre, quindi non avete proprio scuse!
Monia Guredda