Il reclutamento di tutte le figure che andranno ad affiancare nei procedimenti per la famiglia genitori e minori, modulando la parabola di sviluppo evolutivo sopratutto di questi ultimi, rappresenta l’obiettivo centrale da perseguire in modo consapevole ed efficace. Che siano medici, psicologi, educatori e pedagogisti, Assistenti sociali, insegnanti, giuristi (avvocati e giudici, sia togati che onorari), tutori della sicurezza, giornalisti, volontari e facenti parte di “Associazioni”… insomma quanti avranno un peso sia nel rappresentare Modelli identitari valoriali da trasmettere già precocemente in infanzia ed adolescenza con l’esempio di vita ma sopratutto nella consapevolezza che spesso i minori hanno solo un momento di contatto con le Istituzioni dello Stato attraverso chi le rappresenta e che diventeranno adulti che useranno come “unità di misura esistenziale” quanto loro è stato dato da osservare. Diventa allora fondamentale la formazione di questi professionisti, non solo “tecnica” è basata sulla acquisizione di “competenze” ma sulla acquisizione di una più ampia “conoscenza” che consenta loro di sentirsi investiti del “patto ippocratico” cui dovrebbero aderire tutte le Professioni di aiuto in una dimensione che non è solo quandi della risoluzione di problemi come purtroppo la Prevenzione terziaria sul territorio (abbattimento delle conseguenze di un danno educativo già effettuato) prevede e neppure di una Prevenzione secondaria (riduzione del danno educativo) ma sopratutto attraverso un efficace lavoro di Prevenzione primaria (riduzione assoluta del rischio di danno educativo). Tale impegno comincia con la Educazione alla Scuola primaria e si continua in tutti gli ordini e gradi di formazione prima ed attraverso adeguato monitoraggio e supervisione dopo privilegiando l’aspetto della Umanizzazione quale sfondo privilegiato nella individuazione degli obbiettivi pedagogici da raggiungere. La Regione Basilicata (Governatore On. Vito Di Filippo) già negli anni ‘90 promuoveva corsi trasversali biennali affinche’ tutti gli Operatori del territorio potessero individuare e perseguire una “mission” etica e deontologica condivisa verso la tutela emozionale ed affettiva dell’età evolutiva, della genitorialita’ e della famiglia. Il più grande fallimento della formazione dei Professionisti che intervengono in tali necessità di affiancamento è rappresentato appunto dallo spostamento del “bene tutelato” sostenuto come “poleis” personale o addirittura aziendale (basti pensare alla realtà delle “case – famiglia appunto e delle “Associazioni”, linee telefoniche di aiuto, ecc. insomma le “Onlus”) della Persona (nella tutela della sua fragilità, vulnerabilità, alterita’, biodiversità e maturazione) al profitto. Questa è la trappola della “frammentazione dei saperi” in cui spesso si cade proprio perdendo di vista gli obbiettivi di comune impegno per identificarsi in una sola categoria professionale con propri obbiettivi di opportunistica vantaggiosita’ e scambiando per attività imprenditoriali e lucrose quelle che invece nascono come forme di mutua assistenza che comunque utilizzando soldi pubblici intervengono dove lo Stato non può arrivare. Allora l’attenzione di reclutamento di queste categorie di Professionisti diventa l’unica possibilità di intervento efficace insieme al monitoraggio e supervisione. L’impegno sinergico dello Stato con le istituzioni accademiche può rappresentare la differenza per un radicale miglioramento. Presso l’Universita’ Roma Tre esiste da quindici anni un “Master clinico, forense e criminologico in Educazione affettiva e sessuale per l’infanzia, l’adolescenza e la genitorialita” ed è stato istituto un Osservatorio Laboratorio Tutela Rispetto Emozionale Età Evolutiva (O. L. T. R. E. E. E.) che si occupa trasversalmente degli aspetti formativi, valutativi, etici e deontologici inerenti appunto tutti i Professionisti dell’età evolutiva. Laddove si individui la necessità di un inspessimento contenutistico e formativo nella piattaforma delle conoscenze a disposizione dei singoli Professionisti si può procedere ad un adeguato potenziamento sempre in ottemperanza a modalità didattiche efficaci e di valutazione docimologica che consenta poi di stabilire una idoneità che renda degno ciascuno di rappresentare una “genitorialita’ istituzionale” che lo Stato cerca di garantire negli anni dello sviluppo emozionale ed affettivo ed attraverso un affiancamento efficace quando in infanzia ed adolescenza (ma spesso anche nella fragilità dell’adulto in una “Long Life Learning”) la genitorialita’ propria diretta biologica, affidataria o adottiva, non può svolgere il proprio compito in modo armonico per garantire lo sviluppo emozionale-affettivo-sessuale e cognitivo-relazionale di tutti i bambini.
Prof. Matteo Villanova, neuropsichiatra e sessuologo clinico e forense, Direttore Osservatorio Laboratorio Tutela Rispetto Emozionale Età Evolutiva (O. L. T. R. E. E. E. ) e del “Master clinico, forense e criminologico in Educazione affettiva e sessuale per l’infanzia, l’adolescenza e la genitorialita’” Università Roma Tre
(Per contatti e domande scrivere in whatsupp al 3351031230).