Si è conclusa a Bracciano la tre giorni di “Cultura Movens: IncontrI con gli autori”, un ciclo di dialoghi con scrittori organizzato dalla Società Cooperativa Epica. Abbiamo intervistato Roberta Leoni, docente di storia e filosofia al liceo I. Vian, coinvolta in questa iniziativa.
Professoressa Leoni, come giudica nel complesso questa esperienza?
Estremamente positiva. Quando con la mia amica Cinzia Bellini, presidente della Cooperativa Epica, abbiamo “fantasticato” sulla possibilità di lanciare un’iniziativa culturale sul territorio braccianese, non immaginavamo di arrivare a tanto. Tutto è cresciuto man mano che si prendevano contatti e si condivideva con il territorio. Una spinta enorme ci è stata data da alcuni genitori e colleghi del Vian che si sono spesi per ottenere il patrocinio del Consiglio di istituto, o si sono impegnati per la pubblicizzazione sui social. Tra i vari contributi vorrei ricordare quello del collega Guglielmo Mattei che ha allestito una personale dal titolo “Partire e ritornare”, mostra che ci ha accompagnato per tutta l’iniziativa, spostandosi con noi tra chiostro degli Agostiniani e Archivio Storico, a seconda dei mutamenti metereologici. Ultima cosa un ringraziamento al comune, nello specifico all’Assessore Claudia Marini per averci concesso il patrocinio e per aver condiviso con noi l’esperienza di sabato sera.
Come mai ha deciso di imbarcarsi in questa avventura che, al di là del fascino, richiede comunque dedizione e rigore?
Come le dicevo, per amicizia con Cinzia; perché durante gli esami di stato i colleghi hanno risposto con entusiasmo; perché condividendola con gli alunni coglievo curiosità. Ma soprattutto perché l’idea prevedeva di fare condurre gli incontri agli alunni, anche se purtroppo il periodo estivo, con la sospensione della scuola, ha reso difficile questo tipo di organizzazione. Eccezion fatta per il secondo giorno, quando lo scienziato e storico della scienza Lucio Russo ha dialogato con me e un ex alunno del liceo, Simone Lo Franco, che è riuscito a gestire brillantemente l’incontro. Bella esperienza. Veramente. Simone ha rotto il ghiaccio. Lo ringrazio.
C’è stata una costante presenza di giovani studenti. Come giudica questo segnale?
Il più grande successo dell’iniziativa. Tutti gli autori si sono complimentati sia per la presenza dei giovani sia per le domande che questi hanno posto. Come ha detto una collega, avere di sabato sera studenti all’Archivio Storico a parlare dell’importanza dei classici è una cosa meravigliosa, non miracolosa. Si può fare. I ragazzi che sono venuti hanno mostrato curiosità, interesse…sintetizzo con un’immagine: la prima sera Fabrizio Patriarca con L’Amore per nessuno, libro stilisticamente difficile, contenutisticamente geniale – approfitto per ringraziare Vera Anelli e Sara Donato per la meravigliosa interpretazione delle letture! – è notte, è buio, è venerdì sera e mentre raccolgo le mie cose (siamo in chiusura) vedo Fabrizio circondato da alunni a dialogare con loro, e tra loro uno dei miei alunni più svogliati…che mi aveva salutato venti minuti prima! È questa la riuscita: il contatto con l’autore, il sentirlo, oltre la presentazione, dalla parte nostra a parlare del suo libro ma anche di culturismo o di chissà di cosa. Altro esempio: Giorgio Scianna, Cose più grandi di noi . È l’ultima sera siamo stanchi, sto chiudendo l’Archivio storico, spengo le luci, arrivo alla fine del lungo corridoio e trovo l’autore al buio a fare una dedica ad un’alunna su un foglio di carta (i libri sono stati venduti tutti) mentre una compagna fa luce all’autore con la torcia del cellulare. La dedica verrà incollata sul libro che domani sarà comprato altrove. Che dire…solo per questo è valsa la pena.
Degli incontri serali abbiamo parlato, un accenno anche agli incontri pomeridiani.
Tre viaggi . Tre autori. Tre libri. Tre aperitivi. Con la collana Passaggi di Dogana della Perrone editore siamo stati a Cuba con Davide Barilli, a Buenos Aires con Stefano Gallerani (e Borges) e con Loretta Cavatrici e Elena Articoli De Curtis a Napoli, con Totò. Incontri moderati da me il primo, Stefano Pifferi (professore dell’Università della Tuscia) il secondo e da Elena Cacciatore (codirettrice di Ombre Festival) l’ultimo.
Pensate di replicare il prossimo anno?
Io spero di sì! Quest’anno la cooperativa ha sostenuto l’intera spesa, dai trasferimenti degli autori, all’ospitalità, agli aperitivi pomeridiani, alle cene, ai prodotti locali da regalare agli autori. Speriamo che il prossimo anno si possa contare su finanziamenti pubblici e privati.
E infine cosa vorrebbe migliorare?
Cosa vorremmo migliorare? Ci piacerebbe il prossimo anno coinvolgere i ragazzi in tutto, in tutta l’organizzazione soprattutto nella parte di dialogo con gli autori e nelle letture. E sicuramente cambieranno i giorni. L’iniziativa, se si dovesse ripetere, slitterà a settembre per non accavallarla con altri eventi e per garantirci anche le presenze di chi ancora non è rientrato dalle ferie. E infine una quotidiana “rassegna eventi” delle iniziative che, perché no?, magari ce la farà L’agone.
Francesco Persiani