Cinzia Orlandi
Abiti scuri, un rosario ligneo al collo, una piuma sul bavero della giacca, il volto coperto fino agli occhi cerulei, che davano uno sguardo netto e penetrante. Così il Capitano Ultimo è apparso nell’aula consiliare del Comune di Bracciano, poco dopo le 17.00, di sabato 14 settembre, per ricevere dalle mani del sindaco, Armando Tondinelli, la cittadinanza ordinaria. Il Capitano Ultimo, all’anagrafe è Sergio De Caprio, classe 1961, vive sotto scorta da quando nel 1993 ha arrestato il boss mafioso Totò Riina. «Sono molto felice ed onorato, Bracciano oggi si è arricchita di una grande persona, lei Capitano Ultimo, per il bene che ha fatto e che fa è un faro per noi e per questo ho riunito per questo evento le associazioni di volontariato che supportano la nostra comunità in ogni momento», con queste parole, pronunciate con voce commossa, il sindaco Tondinelli ha consegnato al Capitano Ultimo la pergamena che lo ha reso cittadino onorario. “Per me è un grande onore ricevere la vostra cittadinanza onoraria, io non ho fatto altro che mettere in pratica i valori di solidarietà, di fratellanza e di dono agli altri che devono pervadere ognuno di noi e soprattutto chi indossa la divisa di carabiniere”, così il Capitano Ultimo ha commentato e con aria decisa, ma affabile, alla nostra domanda su quanto si faccia per trasmettere alle nuove generazioni la memoria di eroi della recente storia del nostro Paese, come Falcone e Borsellino, ha spiegato che: “si comincia nelle famiglie tramandando la memoria dei nonni a costruire una memoria collettiva fondata sui valori, eroi come Salvo D’Acquisto, non vanno commemorati, ma il loro insegnamento va reso vivo ogni giorno nella vita quotidiana”. Rispetto ai casi di corruzione che a volte vengono denunciati ha detto: “Ho conosciuto magistrati come Falcone, Borsellino, Ida Boccassini e tanti altri donarsi per la Giustizia che è bene di tutti e per tutti, i corrotti sono solo dei criminali. Bisogna essere comunità nella vita quotidiana di tutti i giorni nelle case, nelle scuole, nelle parrocchie, questo è lo Stato dei valori, il resto sono solo sovrastrutture che non esistono”.