5 Novembre, 2024
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Roma: “Non saremo mai vostri schiavi”, oggi il corteo studentesco contro tagli e nuova alternanza

Riceviamo e pubblichiamo 

CORTEO STUDENTESCO A ROMA CONTRO TAGLI E NUOVA ALTERNANZA: “FIORAMONTI DIMETTITI”.

 

Stamattina sono scese in piazza decine di scuole romane con lo slogan “NON SAREMO I VOSTRI SCHIAVI”. La protesta studentesca punta il dito contro la proposta della nuova alternanza, scritta dal precedente governo e non ancora approvata dal Ministro Fioramonti, che diminuisce il monte ore minimo obbligatorio ma permetterebbe a scuole e aziende di aumentare in modo illimitato la durata degli stage per gli studenti. Inoltre la nota di aggiornamento del DEF, presentata giovedì dal Governo PD-5Stelle, prevede ulteriori tagli alla scuola. A sostenere e organizzare le manifestazioni i militanti del Fronte della Gioventù Comunista (FGC).

 

“Con l’approvazione delle nuove linee guida sull’alternanza gli studenti saranno costretti a svolgere centinaia di ore di lavoro in più, gratis e senza diritti.”- dichiara Flavia Lepizzera, consigliera dell CPS di Roma e militante FGC-“Rivendichiamo il ritiro immediato di questa proposta vergognosa e per questa ragione davanti all’ingresso del MIUR abbiamo deciso simbolicamente di strapparne il testo. Vogliamo un monte ore massimo in stage, a oggi inesistente, un salario per gli studenti che lavorano e rivendichiamo la possibilità di esprimerci sui nostri progetti.“

 

“Nel frattempo il Governo prepara nuovi tagli all’istruzione per almeno 1,8 miliardi di euro nel solo 2020.  La situazione si fa insostenibile: con un crollo ogni tre giorni nei nostri edifici scolastici e dei costi sempre più alti per poter andare a scuola non possiamo più rimanere a guardare. Gli studenti non ci stanno e questo anche dopo la giornata di oggi torneremo in piazza per rivendicare diritti e tutele in scuola-lavoro e un’inversione di rotta per i finanziamenti alla scuola pubblica. Fioramonti “continua Lepizzera attaccando l’esecutivo” aveva promesso di dimettersi se non fossero stati stanziati almeno 3 miliardi a scuola e università. Ma ecco che il Governo, come i precedenti, si prepara ad attaccare ulteriormente l’istruzione pubblica. Oggi da studenti diciamo basta ai tagli, il ministro dia le proprie dimissioni!”

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