8 Marzo, 2025
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Editoriale “È un’epoca di cambiamenti globali”

Serve preparazione, non ci si può improvvisare amministratore pubblico

 

È un’epoca di cambiamenti globali

 

Strano Paese il nostro, riusciamo ad essere competitivi a livello planetario ma non sappiamo che fare delle nostre capacità. La nostra è un’epoca di cambiamenti globali, sembra di vivere in uno dei periodi pre-bellici del secolo scorso. Qualcuno ha scritto (Arthur Weststeijn, olandese) che “Da cento anni l’Italia è una sorta di laboratorio politico anticipatore di tendenze che poi si affermano nel resto d’Europa” (Business Insider, 28/2/2018).  Se ciò è vero la responsabilità che abbiamo è grande e le premesse non sono buone. Il futuro che ci stiamo costruendo non è certo dei più rosei e le notizie che ci riportano i mezzi di informazione ci danno un quadro di un Paese smarrito, che ha perso i valori fondamentali e fondanti della nostra Repubblica. Il dibattito politico che dovrebbe essere la premessa alla elaborazione delle idee e del successivo fare, si è imbarbarito al punto tale che si può dire tutto e il contrario di tutto senza che ci sia un processo di verifica per quanto affermato. Ci stiamo accorgendo a nostre spese che le bugie non possono essere dette su tutto, in alcuni casi si ha l’impressione che stiamo giocando con il fuoco, anzi con l’acqua se pensiamo a Venezia e al dissesto idrogeologico del nostro Paese. Il Mose può essere più o meno efficace per attenuare il fenomeno dell’acqua alta della laguna di Venezia, ma non deve essere possibile che per dimostrare la sua efficacia siano necessari decine di anni. I cambiamenti climatici che portano a fenomeni atmosferici estremi sono in atto, come Associazione, non ci stancheremo mai di dirlo e scriverlo. Mai come adesso, le decisioni di pochi hanno e avranno conseguenze su tutti.

La nostra Associazione, L’Agone Nuovo, attraverso i suoi mezzi di informazione e le sue azioni sul territorio, ha da sempre cercato di dare voce a chi nel confronto politico non utilizza la delegittimazione “dell’avversario politico” attraverso la menzogna e il linguaggio volgare. Pensiamo invece che le persone a cui deleghiamo le decisioni e la gestione della cosa pubblica, debbano essere preparate rispetto al compito per le quali vengono elette, non ci si improvvisa a svolgere un ruolo da amministratore dall’oggi al domani. Non dobbiamo per forza aspettare la tornata elettorale per poter conoscere le persone che si candidano, abbiamo il diritto/dovere di conoscerle al meglio e nessuno ci deve imporre un candidato che non riteniamo adatto. E’ compito della politica e delle formazioni politiche metterci nelle condizioni di scegliere i nostri governanti, gli strumenti non mancano, dalla rete ai dibattiti pubblici e alle manifestazioni di Piazza. Le “sardine” di Piazza Maggiore a Bologna ne sono un esempio. Si possono utilizzare i Social per organizzare e far conoscere rapidamente il proprio pensiero a più persone, ma non possiamo delegare agli “algoritmi” le scelte che dobbiamo e che possiamo fare noi. L’ascolto del territorio non può avvenire soltanto attraverso le statistiche o “le intenzioni di voto” date dalla televisione, ma andando tra gli elettori, spiegare ed arricchire le proprie idee con lo scambio reciproco e soprattutto, stringendo loro la mano in un patto che non verrà tradito.   

Salvatore Scaglione

CdA dell’associazione

L’Agone Nuovo

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