La diciannovesima giornata del campionato di Serie A 2019/20, l’ultima del girone di andata, è iniziata con le vittorie della lanciatissima Lazio, ormai seria pretendente al titolo, vera rivelazione di questo campionato; se Lotito regalerà ad Inzaghi, non diciamo un fuoriclasse, ma due tre buoni rincalzi per allungare la panchina di un undici titolare già ottimo, avremo per la prima volta da oltre un decennio una corsa a tre fino alla fine. Il Napoli di Gattuso sembra meno arrendevole di quello dell’ultimo Ancelotti, ma sta ancora cercando un’identità e probabilmente andrà rivoluzionato a fine stagione: molti giocatori, di qualità comunque elevatissima, sembrano aver esaurito il proprio ciclo partenopeo. Vince il Milan col segno di re Zlatan, lo svedese a 38 anni suonati si carica i rossoneri sulle spalle ed accetta di fare il regista avanzato spalle alla porta, a volte si fa anticipare, ma tutte le altre fa girare la squadra da solo, offre il tiro da fuori e il gioco aereo (soluzioni inedite per questo Milan) e ha imposto subito il suo enorme carisma (tutti i compagni, a prescindere da esperienza ed età, lo cercano) se saprà salvare da solo la stagione rossonera meriterebbe un pallone d’oro alla carriera. Il miglior calcio della serie A contro la squadra più affamata ed agonistica: Atalanta e Inter regalano un pareggio che fa bene al campionato: la Dea lotterà con la Roma fino alla fine per tornare in Champions, l’Inter, con gli impegni di Champions di una Juventus ancora molto poco “Sarrista” può seriamente sperare nel titolo. Vincono anche il Toro, la Fiorentina e la Sampdoria. Il big match della giornata ha visto affrontarsi la Juventus e la Roma allo stadio Olimpico, la squadra di Sarri si conferma la “signora omicidi”: due sviste (la seconda colossale) della difesa di Fonseca ed i bianconeri ne fanno due, la Roma però ha “la garra” e tanta qualità (in bocca al lupo a Zaniolo, speranza del nostro calcio ed anche a Demiral, giovanissimi entrambi e vittime di brutti infortuni), gioca meglio della Juventus ed accorcia con Perotti dal dischetto, manca l’affondo negli ultimi minuti però e la banda di Sarri è campione d’inverno. la Signora mostra ancora limiti in difesa: l’esplosione (ora bruscamente fermata) di Demiral aveva dato la speranza di poter dosare l’inserimento di De Ligt (all’inizio disastroso) forzato dal grave infortunio di capitan Chiellini ma ora l’olandese dovrà per forza mostrare qualcosa di più; stesso discorso per il centrocampo, dove Pjanic ha il dovere di tornare quello di inizio stagione, Rabiot sembra meno timido (non sembra più un passante ma resta un oggetto misterioso) ma ancora non ingranano Bernardeschi e Ramsey, i trequartisti di Sarri, il primo in fase di evidente involuzione, il secondo riesce a giocare una partita ogni tre. Vedremo se e come Conte e Inzaghi sapranno approfittare di questo motore dalle specifiche mostruose ma che quando sale di giri singhiozza parecchio.
Juve 48
Inter 46
Lazio 42
Atalanta 35
Roma 35
Cagliari 29
Parma 28
Torino 27
Verona 25
Milan 25
Napoli 24
Udinese 24
Bologna 23
Fiorentina 21
Sassuolo 19
Sampdoria 19
Lecce 15
Genoa 14
Brescia 14
Spal 12