La rassegna proposta dal Professor Michele Castiello si sposta straordinariamente alla domenica
Nel suo quarto appuntamento, la rassegna dedicata a Monica Vitti ideata e diretta dal Docente UPTER – Roma Michele Castiello, propone “La Notte”, film del 1961, capitolo centrale della cosiddetta “trilogia esistenziale” o “dell’incomunicabilità”, settimo lungometraggio diretto da Michelangelo Antonioni, Orso d’oro al Festival di Berlino, Nastro d’argento e David di Donatello per la regia del miglior film.
L’appuntamento è eccezionalmente per domenica 2 febbraio, anziché la canonica giornata del sabato, sempre alle ore 16:30, sempre nei locali di Sala Ruspoli in Piazza Santa Maria a Cerveteri.
Al debutto nelle sale de “La Notte”, che è valso tra l’altro anche un Nastro d’Argento a Monica Vitti come Migliore Attrice non protagonista e a Giorgio Gaslini per la migliore colonna sonora, vi furono celebri interventi provenienti dal mondo intellettuale, fra cui quello di Moravia, che elogiò l’originalità della narrazione, e quello di Pasolini, il quale analizzò acutamente punti di contatto e differenze con il romanzo La noia dello stesso Moravia, pubblicato proprio in quei mesi.
“Prosegue con successo la rassegna cinematografica dedicata a Monica Vitti, icona del cinema italiano che ha segnato un’epoca in maniera indissolubile, con la sua espressività, la sua arte e il suo talento – ha dichiarato l’Assessora alle Politiche Culturali del Comune di Cerveteri Federica Battafarano – i primi appuntamenti hanno avuto un grande successo di pubblico, una platea in costante crescita e davvero interessata alle ampie e sempre accurate introduzioni che il Professor Castiello cura personalmente di ogni film. Spero che anche questo nuovo appuntamento possa riscuotere un ampio successo e partecipazione”.
Annoverato da Stanley Kubrick tra i suoi film preferiti, il film è ambientato nei primi anni sessanta nel pieno fervore sociale del boom economico, durante l’arco di un pomeriggio ed una notte. “L’ambiente è quello dei “nouveaux riches”, dove lavoro e cultura, snobismo e affettazione si mescolano, e dove l’autenticità viene a volte scolorita e mistificata dalle maschere degli atteggiamenti”. Come per le pellicole precedenti del regista ferrarese, La notte non incontrò i favori del pubblico, mentre ebbe immediatamente un notevole impatto sulla critica, conquistando grandi lodi e consacrando Antonioni quale maestro di un cinema moderno ed atipico, destinato ad avere una significativa influenza su molte generazioni successive di cineasti (Malle, Godard, Wenders, Wong Kar-wai, Fatih Akın, Hou Hsiao-hsien, Kim Ki-duk) e movimenti (Nouvelle Vague).