Recentemente si sono ripetuti odiosi episodi di negazionismo sia della Shoah sia dell Foibe.
Il negazionismo della Shoah e della veridicità dell’Olocausto ossia del genocidio degli ebrei da parte della Germania nazista ha radici profonde e molto datate anche se ancora oggi con una certa frequenza si assiste a episodi di intolleranza come la distruzione di simboli che ne ricordano tempi e modi,quali ad esempio la rimozione delle cosiddette” pietre di inciampo” poste su determinati punti di alcune strade a ricordo delle deportazioni nei campi di concentramento
Secondo il recente e per certi versi sorprendente rapporto Eurispes .2020 i negazionisti di ciò che è stato definito il “male assoluto”sono soprattutto a sinistra.
Personalmente ritengo che un tale sondaggio testimoni una ignoranza di base e un giudizio derivante dall’offuscamento delle capacità di raziocinio che porta addirittura frange dell sinistra a non volere consentire la partecipazione della “Brigata Ebraica “
alle manifestazioni del 25 Aprile,festa della liberazione.
Tutto ciò condito da sciocchezze revisioniste.
Stesso approccio negazionista ha subito l’orrore raccontato nell’opera teatrale di Simone Cristicchi ,apprezzato cantante e persona per bene,che in “Magazzino 18” ha contribuito a narrare il dramma delle numerosissimi italiani “infoibati”,cioè spesso gettati ancora vivi in profonde voragini, da parte dei “comunisti titini”.
Scristicchi ha subito minacce ma anche atti di intolleranza da parte della componente maggiormente ubriaca di ideologia anti italiana dell’ANPI che ne ha invocato l’espulsione dalla stessa Associazione dei partigiani di cui il Cristicchi era stato nominato membro onorario da parte dal comitato dei partigiani”10 Febbraio di Bologna”. Quest’ultimo infatti gli ha riconosciuto un ruolo importante nel mantenere vivo il ricordo di quei tragici eventi.
Del resto le frange estremiste dell’ANPI sembrano non essere altro che gli eredi ideologici di coloro che accolsero i bambini degli esuli istriani,giuliani e dalmati versando sui binari il latte a loro destinato .
Accecati da ideologie seppellite dalla storia viene negata proprio la “verità storica”. Una verità che non può essere raccontata,secondo i negazionisti, se non dopo una revisione da parte dei “depositari della verità”.
Evidentemente in Italia la guerra civile culturale non è mai finita e siamo molto lontani da una memoria condivisa.
Dalla mancanza di concordia e dalle contrapposizioni su tematiche rilevantissime a livello nazionale consentitemi un cenno ai guai sicuramente molto più banali ma direttamente incidenti su casa nostra.
Mi riferisco al clima di intimidazione, sospetto ed esclusione creato,a mio avviso dalla linea politica di Tondinelli in aggiunta a irregolarità e illegittimità rilevate dall’Anac e dalla Regione Lazio.
Intimidazione nei confronti dei consiglieri di minoranza nonchè, mi dicono, anche di sospetto nei confronti di dipendenti comunali. Per non parlare della ingiustificabile decisione dell’amministrazione di non accettare le domande di iscrizione dei bambini alla Scuola dell’Infanzia Comunale Paritaria per l’anno 2020/2021 nonostante il parere non favorevole, alla proposta di statalizzare la scuola e di passare il tutto alla “TIttoni” , espresso dai competenti uffici regionali. Restiamo in attesa di efficaci interventi degli Organi di controllo che inducano a riaprire le iscrizioni.
Esclusione , senza precedenti in un qualsiasi paese normale, delle nostre società sportive dal poter, per anni , praticare sport a Bracciano e dal contribuire alla soluzione del problema della ingiustificata chiusura degli impianti sportivi.
Esclusione dei cittadini , in deroga al dettato costituzionale,dalla partecipazione alla vita politica amministrativa del Comune.
In assenza di una memoria condivisa a livello nazionale il futuro non promette nulla di buono così come i sentimenti di rabbia e di esclusione istillati, a mio avviso, dalla politica di Tondinelli non rendono possibile la creazione del clima di serenità e di concordia indispensabile per promuovere lo sviluppo condiviso di Bracciano.
Donato Mauro