28 Dicembre, 2024
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“La scuola al tempo del Coronavirus”, Riccardo Agresti spiega come la scuola affronta l’emergenza

“Dopo Natale, Pasqua, estate e capodanno, ecco ora il CoViD-19 a far fare altre vacanze ai
docenti!”
… e no! Non è affatto così!
Non avrei necessità di affermarlo, perché in qualità di dirigente scolastico queste assurde frasi non
mi toccano. Ma io che osservo i docenti della Scuola che dirigo, mi indigno davanti a tanta
diffamazione di persone che, per uno stipendio non commisurato al percorso, alla preparazione e
alle responsabilità di cui quotidianamente sono investiti, donano la propria vita e la loro
professionalità per la crescita culturale di figli altrui nella speranza che la diffusione della cultura
non generi i mostri che, seduti al proprio divano, insultano il prossimo senza conoscere e senza
sapere.
Il DPCM del 4/3/20 non obbliga i docenti a lavorare per forza, né impone alcuno sforzo per quello
che riporta solo come consiglio: utilizzare i mezzi elettronici per fare didattica a distanza pur non
avendo dotato nessuno dei mezzi né della preparazione per farlo. D’altronde i docenti sono
“boomers” con una preparazione informatica che solo in questi ultimi anni sta migliorando. Né io,
come dirigente, ho obbligato nessuno a predisporre didattica on line. Eppure la loro professionalità,
la loro deontologia e la loro passione per l’insegnamento li hanno spinti ad attivarsi
immediatamente per non abbandonare a se stessi i bambini ed i ragazzi affidatici.
Non nascondo il piacere con cui ho visto subito, già da mercoledì pomeriggio, quando ancora la
chiusura era solo una ipotesi, docenti che mi hanno contattato per chiedermi l’autorizzazione a
potersi attivare in tal senso. Conoscendoli ne avevo in realtà la certezza, a dimostrazione che se la
Melone è una eccellenza, il merito è solo della loro passione. Incredibile è stato osservare come non
solo i docenti più giovani, ma anche chi il prossimo anno andrà in pensione, si è attivato per cercare
modalità di insegnamento on line. È encomiabile la responsabilità di tutti coloro i quali si sono
immediatamente resi conto del danno che una pausa, proprio in questo momento dell’anno
scolastico, possa arrecare al lavoro svolto.
Ovviamente so bene che c’è anche chi venga a Scuola solo per ritirare lo stipendio che percepisce e
qualcuno ha avuto anche la faccia tosta di chiarirmi che per quei quattro soldi è anche troppo se
viene a scuola, ma tralascio ciò che ne penso, al di là del danno di immagine di quanti (e sono la
stragrande maggioranza nella Scuola) ci crede e ci mette il cuore. Tutti gli altri non vogliono
percepire lo stipendio senza far nulla e vogliono aiutare questi ragazzi che sentiamo un po’ come
nostri figli.
Qualche anno fa saremmo stati tutti impotenti, invece oggi l’elettronica permette di fare cose
incredibili con minima fatica. Immediatamente questi lavoratori, la cui professione è ovviamente
denigrata dagli ignoranti, hanno contattato i genitori, coordinandosi con loro tramite il proprio
cellulare ed il registro elettronico (che lavora sul cloud ed è quindi accessibile da dovunque, anche
da casa) inviando materiali multimediali (file testo, video e audio) di approfondimento o di
recupero, assegnando letture (per chi sia fermo in casa) ed osservazioni del territorio (per chi sia
libero di muoversi), invitando a vedere filmati su youtube e stilare relazioni da inviare per la
correzione. Si è utilizzata anche l’arma “letale” per eccellenza usata dai denigratori, dai diffamatori
e dalle mamme: il terribile WhatsApp che magari, per la prima volta, rischierà di essere usato
decentemente, cioè per trasmettere in tempo reale informazioni e non insulti.
Sebbene personalmente io abbia annullato tutte le riunioni di tutti gli organi collegiali, mi è stato
chiesto di organizzare una videoconferenza per permettere a tutti di confrontarsi. Stamani, grazie
alla piattaforma di Cisco system, tutti i docenti erano “presenti”, ovvero tutti erano in collegamento

audio/video contemporaneo per ascoltare le direttive e condividere le modalità di docenza on line e
se alla primaria risulterà difficile, praticamente tutti i docenti organizzeranno lezioni in classe, ma a
distanza.
I docenti possono entrare a scuola in ogni momento e possono altresì prelevare materiali da
consegnare alle mamme tramite rappresentante di classe. Nessun estraneo è autorizzato ad entrare a
Scuola. Per le sole emergenze è possibile telefonare in segreteria e chiedere l’accesso all’ufficio, ma
solo per motivazioni serie ed improrogabili. Il personale collaboratore scolastico sarà impegnato in
pulizia a fondo e disinfettazione di tutti i locali grazie ai materiali messi a disposizione
dall’Amministrazione Comunale.
Ecco: approfittiamo di questa sosta forzata, non per stare con le mani in mano, ma per operare così
come stanno facendo gli altri lavoratori della nostra Scuola che si stanno rimboccando le maniche
per disinfettare e ripulire fondo le aule che ci riaccoglieranno al rientro.

RICCARDO AGRESTI

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