Di Riccardo Agresti
Una cosa dovrebbe avere insegnato questa pandemia: che il vero pericolo sono le frontiere in
quanto il vero nemico non ha colore della pelle o lingua diverse dalla nostra, ma può essere
piccolissimo, invisibile e letale.
Chiunque abbia studiato un minimo di strategia militare sa che se non ci si muove uniti si perde
sempre, solo che ora, per divisione “interna”, si intende un frazionamento interno all’umanità e le
frontiere nazionali rappresentano le nostre divisioni che non ci permettono di affrontare
unitariamente questo nemico, un nemico che non guarda in faccia a nessuno ed ha la “vigliaccheria”
di uccidere i più deboli.
Mi fa ridere ascoltare chi, anche ingenuamente, urla: “L’Italia vincerà!”. Se ci pensiamo meglio,
non ha senso parlare di vittoria della Cina o dell’Italia in quanto ai virus non interessa quale
passaporto possediamo. Siamo divisi di fronte ad un nemico che non fa differenze di nazionalità!
Ciò che dovremmo urlare è: “L’Umanità vincerà ancora!” o “La scienza vincerà ancora!”. Ma forse
completerei: “La scienza vincerà ancora, nonostante le politiche nazionalistiche e l’ignoranza di chi
ha diffuso il virus violando le prescrizioni mediche e del governo”.
Purtroppo, non nascondiamocelo, il virus ha alleati potenti che si trovano fra noi: gli ignoranti ed i
cialtroni. Ancora qualche giorno fa alcuni scrivevano sui social che per vincere il virus è sufficiente
una cura omeopatica a base di argento colloidale, altri suggerivano di sorseggiare bevande calde,
altri ancora che il virus si combatte combattendo la paura e quindi uscendo tutti a fare festa al bar.
Ma scacciamo i cattivi pensieri, leggendo ciò che fa la nostra Scuola per la cultura e ricordiamoci
che per ogni imbecille che schiamazza, ci sono mille persone serie che pensano e lavorano per il
bene comune, in primis medici ed infermieri; anche se purtroppo sanità, scuola e ricerca
(rispettivamente la società di oggi, quella di domani ed il nostro futuro) vengono considerati sempre
ad un livello di priorità troppo basso. La nostra fortuna è che ancora esistano persone come Gabriele
Abis e Stella Falchi che hanno inviato ai nostri studenti il seguente emozionante messaggio.
Praticare il bene è un affare. Se l’uomo non lo persegue è solo perché non ha la minima idea di
dove si trovi il bene. Pertanto non è malvagio ma ignorante. Con questa citazione di Socrate
vogliamo condividere con voi l’importanza di quello che stiamo vivendo in questi giorni. La
colonna portante di una società è la scuola, l’istruzione e tutto ciò che ne deriva da questo. In questi
giorni difficili si è parlato poco della mancanza che stanno avendo i bambini e i ragazzi italiani:
scuole chiuse, il luogo dove si cresce, dove si impara, dove ci si confronta, dove si sbaglia e si
migliora.
Dal primo giorno di chiusura in 24 ore siamo riusciti a mobilitare più di 150 alunni che grazie alla
collaborazione delle rappresentanti di classe, dei loro genitori e dei professori si sono attivati per
continuare il nostro progetto di Teatro.
Gli alunni in questi giorni di lezioni online attraverso la piattaforma Skype ci stanno dimostrando
che la forza di volontà può tutto e che i ragazzi hanno bisogno di avere il tempo impegnato, hanno
bisogno della scuola. Ci teniamo a far sapere a tutti che stanno dimostrando grande capacità di
adattamento e spirito d’intraprendenza. Stanno dimostrando che se uniamo le forze, andrà tutto
bene, che nulla è di ostacolo all’istruzione, alla cultura e per quanto ci riguarda nulla può ostacolare
l'arte.
I ragazzi sono il nostro futuro.
Grazie alle classi 3A, 4A, 4C della scuola primaria e 1A, 1C, 1D, 2B, 2C, 2H e 2I Scuola
secondaria di primo grado.
I vostri maestri Gabriele Abis e Stella Falchi della SG Project;