Anche in riferimento a quanto detto nel corso della tavola rotonda-web tenuta questa settimana, poniamo le seguenti domande:
- Aggiornamenti sulla situazione sanitaria del Comune: numero dei pazienti, evoluzione dell’epidemia;
“Per Canale i dati sono stazionari ormai da molti giorni e vedono nove concittadini positivi al Coronavirus e circa trenta cittadini posti in isolamento. Tutti i casi sono riferibili al noto cluster di Manziana, segno evidente che in paese il virus non si è diffuso e che le misure di distanziamento sociale predisposte stanno funzionando.”
- Organizzazione e connessione tra le varie organizzazioni: sanitarie, organi di controllo, volontariato;
“Il sistema di controlli, informazione, presidio e aiuto alla popolazione sta funzionando abbastanza bene. Chiaro che ci siamo trovati tutti quanti di fronte a una situazione nuova e difficoltà da affrontare velocemente e con scarsi mezzi a disposizione. La sorpresa più grande è venuta dal volontariato, almeno a Canale. Un volontariato che ha saputo adattarsi all’emergenza dando ancora una volta il meglio si sé: Protezione Civile, la Parrocchia, le associazioni, Contrade e Pro-Loco hanno fatto come al solito un gran lavoro e se il peso dell’emergenza è stato più lieve è soprattutto merito loro.”
- Nel contingente il Comune è sufficiente, oppure necessita di nuove forze?
“A Canale è ormai un anno che non c’è un Segretario Comunale e abbiamo un solo vigile in servizio. Chiaro che gestire una crisi come quella in corso con problematiche del genere non è stato facile, vuoi per la mole enorme di normative che abbiamo dovuto ricevere e applicare, vuoi per l’azione di controllo che ci è stata richiesta dalle Istituzioni superiori. Il 30 marzo siamo anche riusciti ad approvare il Bilancio, che fa del nostro un Comune sano e pronto ad affrontare i prossimi mesi con ottimismo e fiducia. Credo, in definitiva, che ce la siamo cavata egregiamente, grazie alla disponibilità dei dipendenti e degli amministratori, che hanno messo a disposizione tempo e professionalità per sopperire alle lacune di organico. A tal proposito mi piace evidenziare la grande sinergia che si è istaurata tra Comuni per collaborare e risolvere insieme molti dei problemi riscontrati in questo periodo.”
- Augurandoci che la fine, almeno della fase cruciale, finisca al più presto: come pensa si possa correggere o migliorare la situazione attuale? Rapporti Comune/Regione/Stato centrale: finanziamenti, responsabilità, privilegiare pubblico anziché il privato.
“Innanzitutto bisogna perseverare nella cosiddetta fase uno, quella dell’emergenza sanitaria. I dati sono incoraggianti, ma non bisogna mollare sul distanziamento sociale e sull’uso delle protezioni: guanti e mascherine devono essere strumenti di prevenzione giornalieri per le settimane a venire. Assurdo che dopo tutto questo tempo ci sia ancora penuria di questi dispositivi indispensabili per combattere il Coronavirus. A Canale abbiamo già distribuito 3.300 mascherine, coprendo l’80% della popolazione residente, ma non può bastare. Dovremmo avere quattro/cinque volte le mascherine che abbiamo. Ricordiamoci che sono dispositivi monouso e che non possono essere usati per settimane.
Quanto alle responsabilità, purtroppo, devo costatare che ancora una volta i Comuni sono stati posti a tutela, impulso e controllo del sistema, senza avere gli strumenti necessari e solo grazie alla fiducia e alla partecipazione dei cittadini i risultati sono arrivati. In alcuni frangenti abbiamo operato con le mani legate ma siamo andati avanti senza fare polemiche. Finita l’emergenza, dovremo riflettere serenamente su cosa ha e cosa non ha funzionato. Forse è ora di rivedere il ruolo dei Comuni e dei Sindaci. Siamo spesso argine e garanzia tra la macchina burocratica dello Stato e i bisogni reali dei cittadini, ma i primi a essere oberati di burocrazia e vincoli di tutti i tipi. Autorità con obblighi e doveri enormi, ma scarsamente attrezzati per svolgerli al meglio. Qualcuno ci ha paragonato a ‘sentinelle’. Purtroppo i Sindaci devono essere tutti i giorni generali e truppa, prendere decisioni e scrivere piani e poi, un momento dopo, mettersi a scavare le trincee.”