22 Dicembre, 2024
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BankItalia: Serve una politica non restrittiva

Fonte Ansa

È condivisibile la valutazione espressa nel DEF, secondo cui l’economia avrà bisogno di un adeguato periodo di sostegno e rilancio, durante il quale politiche di bilancio restrittive sarebbero controproducenti”. Lo afferma il Capo del Dipartimento Economia e statistica della Banca d’Italia Eugenio Gaiotti in audizione sul Def.

“Allo stesso tempo, come sottolinea il Documento, non va trascurata l’elaborazione di una strategia di lungo periodo dalla quale dipende anche la riduzione del rapporto tra debito pubblico e Pil”, rileva Gaiotti

 

“Le prospettive macroeconomiche presentate nel Def sono coerenti con il quadro” di crisi per l’emergenza Coronavirus con una forte contrazione del Pil, dell’attività industriale ma “in questa fase tutte le previsioni del Def e nostre sono soprattutto analisi di scenario”, secondo  Eugenio Gaiotti.

“Il ventaglio delle valutazioni formulate dagli osservatori nelle attuali circostanze è eccezionalmente ampio” sottolinea rilevando le incertezze sulla durata della pandemia.

“Ogni valutazione dell’andamento delle finanze pubbliche è fortemente dipendente dall’evoluzione dell’economia. Circa metà dell’aumento del peso del debito nell’anno in corso è dovuto all’effetto meccanico dato dalla caduta del prodotto al denominatore; la sua diminuzione prevista per il 2021 dipende dall’intensità del recupero atteso dell’attività”,  afferma ancora il Capo del Dipartimento Economia e statistica della Banca d’Italia. “Il rapporto tra il debito e il PIL, già molto elevato prima della pandemia, aumenterà a seguito della contrazione del prodotto, dell’operare degli stabilizzatori automatici e delle necessarie misure discrezionali adottate per fronteggiare le conseguenze della crisi”.

Upb, stop Iva non dà nuovi spazi ma conti più credibili  – La scelta di eliminare le clausole Iva rende “più trasparente e credibile” il quadro di finanza pubblica. Lo afferma il presidente dell’Upb Giuseppe Pisauro nel corso dell’audizione sul Def, sottolineando che “il disavanzo e il debito che si creano come conseguenza della disattivazione delle clausole non corrispondono a uno spazio costituito per nuove politiche ma di fatto riflettono la dinamica delle politiche adottate in passato”. Serviranno quindi “scelte di priorità” per garantire la graduale riduzione del debito “seppure in un ambito di stabilizzazione dell’economia”.

Nel medio termine l’economia italiana appare circondata “da una incertezza senza precedenti” e “rischi prevalentemente orientati al ribasso: rischi sanitari” di una “ulteriore recrudescenza dell’epidemia COVID-19; rischi di un più marcato deterioramento del contesto internazionale; rischi di nuove tensioni finanziarie quando si allenteranno gli stimoli fiscali e monetari”, Così l’Upb ricordando che le stime del governo si basano sulla “ripresa dell’attività a partire da maggio e nessuna recrudescenza dell’epidemia: questa previsione ha un rischio molto rilevante”

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