Giuseppe Quintavalle, Direttore generale ASL Roma 4: “Garantiti i sistemi DPI a tutto il personale”
Nel Lazio la lotta al Coronavirus continua senza alcuna sosta: direttori sanitari, medici, infermieri e volontari della Croce Rossa, sono tutti in prima linea per contrastare il nemico invisibile.
Abbiamo intervistato al Direttore Generale Asl Roma 4, Giuseppe Quintavalle, per raccogliere maggiori informazioni sulla situazione sanitaria del nostro distretto.
Ad oggi, qual è la situazione degli ospedali del distretto colpiti dal Covid-19?
“Abbiamo iniziato l’emergenza al San Paolo, dove si è evidenziato nel reparto medicina il primo cluster ospedaliero, contemporaneamente a quello della Rsa Madonna del Rosario. In accordo con il Seresmi e la regione Lazio, abbiamo creato il nostro reparto Covid 19, presso il reparto di medicina, spostando quei pazienti che erano risultati negativi al tampone. Si è agito su più fronti, con personale dedicato al reparto Covid, e mettendo in sicurezza tutto il personale sanitario dando a disposizione una struttura alberghiera, in modo da proteggere sia il personale che le loro famiglie. Ovviamente tutto il personale risultato positivo, è stato isolato e messo a domicilio in sorveglianza. Sia presso il San Paolo che il Padre Pio abbiamo eseguito i tamponi quasi su tutto il personale sanitario, per una percentuale che supera per entrambi i nosocomi il 90%”.
Per l’ospedale San Paolo di Civitavecchia quali procedure sono state attuate per limitare i contagi?
“La cabina di regia regionale e il Seresmi sono di grande aiuto per confrontarci e adottare misure efficaci per il contenimento del contagio. Come detto prima, abbiamo messo in sicurezza il personale negativo e isolato quello positivo, mentre i pazienti positivi sono tutti ospitati nel reparto Covid 19. C’è da dire che nonostante la grave carenza di DPI, che è stata a livello nazionale, nessuno dei nostri operatori è stato sprovvisto di dispositivi di protezione, grazie anche alle numerose donazioni che sono pervenute alla nostra Asl”.
I dispositivi di supporto alla respirazione e i posti letto sono adeguatamente sufficienti al numero dei pazienti di terapia intensiva del distretto?
“La Asl Roma 4 è stata fortunata perché abbiamo avuto dei donatori, che ci hanno fornito proprio i dispositivi di supporto alla respirazione”.
All’ospedale S. Paolo sono stati effettuati tamponi anche sul personale sanitario?
“Certamente, per tutto il personale sanitario, anche quello del territorio, la percentuale copre il 52%”.
Direttore, secondo lei attraverso i dati è possibile fare previsioni su un eventuale “ritorno” alle attività quotidiane?
“La Regione Lazio comunica ogni giorno i dati e le percentuali del contagio che appaiono in ribasso già dalla scorsa settimana. Purtroppo si stanno registrando in questi ultimi giorni numerosi cluster nelle case di riposo e nelle RSA non solo nel territorio della Asl Roma 4. Si tratta di luoghi con persone anziane che hanno già fragilità e in molti casi patologie pregresse. Per questo la Asl sta effettuando controlli, sopralluoghi e tamponi in tutte le Rsa e strutture private dedicate agli anziani del territorio, come stanno facendo le altre Asl del Lazio. Il ritorno alla normalità avverrà in maniera graduale, la cosa importante è che la gente capisca che deve fidarsi degli ospedali, perchè stiamo assistendo ad un triste fenomeno, quello di alcune morti perfettamente evitabili, perchè le persone hanno paura a recarsi al pronto soccorso per patologie diverse dal Coronavirus. Non si muore solo di Covid 19, questo bisogna ricordarlo, come è importante ricordare l’efficacia delle vaccinazioni e l’importanza del non interromperle”.
Erica Trucchia